Innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale e mobilità sostenibile: da oggi lo sviluppo di Torino potrà contare su 148 milioni di euro in più. Martedì 30 maggio, infatti, la Giunta comunale ha approvato il Piano operativo da presentare all’Autorità di gestione per l’assegnazione delle risorse finanziarie dei fondi europei per il programma nazionale “Pn metro+ e città medie sud 2021-2027“, rivolto alle 14 città metropolitane d’Italia e – per la prima volta – alle 39 città medie del Sud.
Il piano si pone in continuità con la strategia strutturata attraverso i fondi React (in scadenza il prossimo 31 dicembre), Pnrr (2026) e quelli di programmazione ordinaria (2027), improntata al contrasto del cambiamento climatico e alla promozione della transizione verde, dell’economia circolare e di azioni di rigenerazione urbana, in risposta ai disagi socio-economici che finiscono per interessare anche il settore della media e piccola imprenditoria. “Per la città si è aperta una fase nuova e dinamica, con importanti sfide da cogliere e a cui rispondere con l’ampio complesso di risorse messo a disposizione dai fondi europei” il commento del sindaco Stefano Lo Russo.
Digital e ambiente: la parola d’ordine è sostenibilità
Le risorse destinate allo sviluppo della città agiranno attraverso cinque priorità d’intervento. Si parte dai 27 milioni stanziati per l’agenda digitale e l’innovazione urbana, “una mole d’investimenti inedita che designa un reale cambio di paradigma, fondamentale per la digitalizzazione della macchina amministrativa” afferma Lo Russo. L’obiettivo è lavorare a una “diffusione della cultura digitale” per superare il digital divide affinché questo non rappresenti una disuguaglianza nell’accesso ai servizi per i cittadini. Parte del pacchetto, circa 4,7 milioni, verrà destinata a interventi volti alla rivitalizzazione dell’economia urbana, attraverso iniziative a sostegno delle realtà economiche di prossimità e delle piccole e medie imprese innovative (anche di natura sociale) attive nei quartieri di Barriera di Milano e Aurora.
La sostenibilità ambientale è un altro punto decisivo tra le priorità individuate dal piano: gli oltre 26 milioni stanziati si inseriscono sulla scia dell’obiettivo della neutralità climatica da raggiungere entro il 2030, in linea con i principi del New European Bauhaus di cui Torino si è dotata. Tra gli interventi più rilevanti, quelli in contrasto al dissesto idrogeologico che toccheranno le strade collinari e la sponda destra del Po, interessata da operazioni di rinaturalizzazione e messa in sicurezza che vanno a completare il quadro già avviato dai lavori di riqualificazione ordinaria sulla sponda sinistra. Tra gli altri obiettivi, il potenziamento del verde pubblico, la costituzione di comunità di energia rinnovabile e il finanziamento di progetti improntati sui valori dell’economia circolare.
Il nodo trasporti dal centro alla periferia
Nodo decisivo quello della mobilità urbana sostenibile, finanziata con 15 milioni destinati essenzialmente a due grandi cantieri cittadini. Previsto per luglio il riassetto stradale e il ripristino della rete tranviaria in piazza Baldissera, centro nevralgico per la viabilità dell’area nord. Per quanto riguarda il centro città, la delibera della Giunta dà il via all’iter di progettazione per la pedonalizzazione di via Roma da piazza Carlo Felice a piazza Castello, un intervento del costo superiore ai 12 milioni: “lavoreremo insieme per questa operazione in cui crediamo molto” ha detto Lo Russo. La fetta più rilevante degli investimenti è destinata ai servizi per l’inclusione e l’innovazione sociale, due misure finanziate con ben 46 milioni: “sviluppare misure a sostegno della cultura nei quartieri periferici è un obiettivo centrale nella strategia del centrosinistra torinese” il commento del sindaco, che ha posto l’attenzione sugli oltre 4,5 milioni dedicati all’empowerment e allo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile.
Barriera e Aurora, sullo sfondo c’è la metro 2
Il direttore del Dipartimento fondi europei e Pnrr del Comune, Gianfranco Presutti, evidenzia come la maggior parte delle misure mirino “al contrasto dei disagi sociali e al supporto delle persone più fragili anziché del comparto infrastrutturale”: l’ultima parte dei fondi previsti dal Piano, circa 30 milioni, riguarda progetti di rigenerazione urbana dedicati ai quartieri di Barriera e Aurora, già al centro delle manovre di rivitalizzazione economica. Previste azioni di riqualificazione e coprogettazione degli spazi pubblici incentrate su cultura e sport, due vettori strategici destinati al sostegno delle fragilità più rilevanti che s’intersecano con altri interventi – questi sì – di natura infrastrutturale.
Su tutti il cantiere della metro 2, per il quale si attende la nomina del commissario straordinario: “la scorsa settimana ho avuto un nuovo colloquio col ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che ora dovrà valutare una serie di nomi da proporre” ha detto Lo Russo. Nonostante un rapporto “in piena sintonia” con Palazzo Chigi sul fronte della metropolitana, il sindaco ha rivolto un nuovo appello al governo Meloni affinché non restituisca risorse europee e non rimoduli a ribasso il Pnrr con l’UE, rivendicando un modello di gestione finanziaria virtuoso: “Abbiamo progettualità importanti che ci consentirebbero di cambiare pelle e che contano ancora buoni margini di incremento per essere completate nella loro interezza, proprio come la metro 2. Ci candidiamo senz’altro per ricevere i soldi provenienti dalle altre amministrazioni, certi di riuscirgli a spendere nell’esclusivo interesse dei cittadini”.
Infine, una considerazione sui primi 18 mesi dell’amministrazione comunale: “abbiamo risanato i conti, riorganizzato i concorsi pubblici e recuperato risorse fondamentali per avviare grandi opere infrastrutturali. C’è ancora molto da fare ma abbiamo rimesso benzina e serrato qualche bullone” il commento del sindaco. Che alla domanda su come vede la città al termine del suo mandato, risponde così: “Dopo i grandi cicli di trasformazione urbana resi possibili dal piano regolatore e dalle Olimpiadi, Torino è ancora in una fase di ferventi cambiamenti. Noi avvieremo la seconda linea metropolitana e daremo impulso a interventi pubblici che attendevano il tagliando di qualità da oltre 20 anni”.