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Turismo, raccontare il Piemonte oltre gli stereotipi

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Dar vita a uno storytelling “vincente e attrattivo” per dare slancio al turismo di Torino e del Piemonte incentivando la capacità di aziende grandi e piccole di cooperare tra loro: “la nostra regione va raccontata, bisogna creare sinergie e fare sistema”. Davide Padroni, responsabile regionale Cna Turismo e Commercio, indica la rotta per lo sviluppo del comparto turistico provinciale e regionale e punta il dito contro la comunicazione dei media nazionali, accusandola di una sempre più diffusa “mentalità provincialotta e stereotipata: quando si parla di montagna, la prima associazione è sempre col Trentino”. Emerge così la necessità di dare visibilità all’intero sistema-Piemonte, per scongiurare un “problema generale” che ha portato, sottolinea Padroni, a dare scarsa rilevanza a un evento come il Cities Forum di Torino, cui hanno partecipato 750 sindaci da tutto il mondo per confrontarsi su sostenibilità e sviluppo.

L’occasione è “E’vento di turismo”, il congresso dedicato allo sviluppo del turismo cittadino e regionale giunto alla sua terza edizione. Ben 25 gli ospiti che nella Sede direzionale della Cna di Torino hanno animato il meeting ideato e organizzato dal giornale web Notiziefoto e moderato dal suo direttore Antonio Chiarenza assieme alla giornalista e scrittrice Marina Rota. Un’occasione per tante realtà della filiera del turismo e del commercio di confrontarsi su temi comuni e per porre l’accento sull’importanza di fare rete in un contesto, quello piemontese, che intende spingere l’acceleratore sempre di più in direzione di un deciso sviluppo del comparto turistico per dare impulso all’economia delle città e dell’intera regione.

“Dopo la pandemia il settore turistico ha sofferto tantissimo e ha dovuto reinventarsi in maniera drastica. Oggi però ci sono buone notizie e dati incoraggianti, alcuni addirittura superiori a quelli pre covid”. Così la Vicepresidente del Senato, la torinese Anna Rossomando, che ha poi ribadito l’importanza di riuscire a gestire con intelligenza gli oltre 2 miliardi di euro previsti dal PNRR per il settore cultura e turismo: “l’obiettivo – dice – è innalzare la capacità competitiva delle imprese e promuovere così un’offerta turistica basata sulla sostenibilità ambientale, fornendo sostegno al credito all’intero comparto turistico e in particolare alle piccole e medie imprese da cui dipende la crescita complessiva del fatturato della città e della regione”. Rossomando sostiene come il futuro del turismo non può passare solo dai grandi eventi, “ma si deve incanalare nei mille rivoli delle eccellenze locali della provincia e delle nostre valli attraverso uno sviluppo condiviso, coordinato e compatibile con l’ambiente”.

Grandi eventi che sono invece al centro dell’intervento di Domenico Carretta. L’assessore urbano al Turismo sottolinea come Torino si sia trasformata “mentalmente e infrastrutturalmente” dopo le Olimpiadi invernali del 2006, acquisendo la consapevolezza e la forza necessaria ad ospitare manifestazioni di portata internazionale divenuti veri e propri brand, dall’Eurovision all’Atp, passando per le Final eight di coppa Italia di basket alle finali di Champions League di volley che a maggio si contenderanno col Salone del Libro lo scettro di evento del mese. E ancora il Tour de France, le Universiadi, gli Special olympic games. “Lo sforzo per noi è produrre un’onda lunga che vada oltre il singolo evento e per fare questo è necessario uno sforzo coordinato tra le realtà e le risorse del territorio, dalle associazioni culturali alle aziende di trasporti pubblici”.

Se Carretta elogia la poliedricità che rende unica Torino grazie alle sue tante eccellenze, dal cinema all’automotive, la Consigliera delegata al Turismo della Città metropolitana di Torino, Sonia Cambursano, evidenzia la necessità di creare le condizioni affinché le imprese turistiche possano prosperare non solo nel capoluogo ma in ogni angolo di quella che – ricorda – “è la città metropolitana più grande d’Italia con i suoi 312 comuni, a maggioranza di piccole dimensioni”.

Tra i tanti spunti interessanti che si sono susseguiti, quello del presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte, Stefano Tallia assume una rilevanza particolare perché, fermo restando il limite deontologico tra informazione e promozione, pone l’accento sull’impatto che una comunicazione ben costruita e consapevole può avere nei confronti del settore turistico, anche in una regione come il Piemonte “ancora fortemente radicato alla vocazione industriale”.

Luca Alteri, docente di sociologia all’Università La Sapienza di Roma, afferma come il turismo sia una “componente immateriale del made in Italy”. Nel 2022 l’Europa è stata scelta come meta mondiale preferita da 585 milioni di turisti, un dato superiore alle stime preventivate nel 2011 e che non può lasciare indifferenti. Di contro, esiste una crescita culturale degli imprenditori che, secondo Alteri, ciascuna azienda deve perseguire attraverso trasformazioni digitali, internazionalizzazione e branding. “Le singole aziende, anche le più piccole, insistono sulle città che sono organismi viventi a cui servono non solo strade e negozi ma una vera cultura dell’acquisto, di pari passo con una progettazione urbanistica sostenibile che tenga conto dei bisogni comunitari”.

“Torino ha saputo promuoversi attraverso un equilibrato insieme di cultura, sport, natura, cinema e automotive da cui deriva la vera propulsione turistica della zona e la fonte di ricchezza utile a garantire il benessere all’intero territorio”. Questo il pensiero del Presidente Cna Torino, Nicola Scarlatelli, intervenuto ai nostri microfoni a margine del convegno.