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Sanità, visite 7 giorni su 7 e 4,3 miliardi per l’edilizia

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“Le liste d’attesa sono la nostra vetta da scalare”, afferma Pietro Presti, consulente strategico sanità della regione Piemonte. Così è anche scritto in grassetto e colore giallo all’interno del programma per la sanità della coalizione di centrodestra, in vista delle prossime elezioni regionali del 8 e 9 giugno. Il programma elettorale completo verrà depositato a fine settimana: “Abbiamo però voluto presentare a parte il progetto sulla sanità per dimostare che la politica ha capito la lezione del Covid. Ripetere gli stessi errori non sarebbe accettabile”, spiega il candidato della coalizione e attuale presidente della Regione, Alberto Cirio.

Per ridurre le liste d’attesa del sistema sanitario, il programma prevede di partire da una rivoluzione dei Cup (Centri unici di prenotazione) con il raddoppio della capacità del sistema di rispondere alla domanda e una revisione dei pecorsi di prenotazione e presa in carico dei pazienti, non più su tutto il Piemonte ma divisi per quadranti. Sarà poi possibile effettuare visite e prestazini 7 giorni su 7, con l’opzione anche in serata. Se il sistema funzionasse potrebbe risolvere anche un’altra problematica per le casse della sanità piemontese. Negli anni, infatti, le lunghe liste di attesa hanno portato molte persone a spostarsi di regione per poter accedere al sistema sanitario nazionale, la cosiddetta mobilità sanitaria che, come dichiarato dalla Corte dei conti, dipende dalla qualità e dalla quanità dei servizi sanitari erogati. Questo ha portato al Piemonte una perdita di 30 milioni dal 2008 al 2018, poi ridottasi a 16 milioni nel 2019 fino agli 8 milioni attuali.

Parlando di investimenti, il 71% dei 4,3 miliardi di risorse è destinato agli undici nuovi ospedali: tra cui un 36% fornito dall’Inail e il restante dallo Stato e dal settore privato. “È importante che le future strutture incorporino un nuovo modo di operare: migliorri flussi dei reparti e flessibilità organizzativa a cambiare rapidamente le funzione dei reparti, se necessario”, dice Valter Galante, responsabile del dipartimento sanità di Fratelli d’Italia.

Un altro dei punti principali riguarda la carenza di medici e infermieri che prevederá un piano straordinario per le assunzioni. L’obiettivo, entro dicembre 2024, è di 2000 nuove assunzioni, tra cui 1500 di comparto e 500 medici. A febbraio il 22% di questi è già stato assunto. Nel piano straordinario è incluso anche il processo di reinternalizzazione per 27 milioni di euro attraverso il risparmio ma soprattutto l’assunzione di maggior personale nel pubblico. Attraverso un accordo con le università, anche gli specilizzandi potranno essere reclutati al di fuori della rete formativa e avranno un incentivo economico utile soprattutto per chi sceglierà di prestare servizio presso luoghi periferici.