Ridefinire le coordinate urbane per collegare il centro storico al resto della città, aprendo varchi inediti e disegnando un percorso di urban trekking improntato alla riscoperta del patrimonio culturale, artistico e ambientale. Con questo spirito nasce a Torino la Royal green walk, un’inedita passeggiata archeo-storica dalla fortissima impronta verde pensata per accompagnare cittadini e turisti attraverso duemila anni di storia. Un percorso in otto tappe che dalle Porte Palatine si snoda fino alla Mole Antonelliana attraversando i giardini reali, dove fermerà la futura linea 2 della metropolitana, e il complesso della Cavallerizza, destinato a incrementare sempre di più il proprio ruolo di hub culturale e formativo.
Fulcro della passeggiata saranno i Musei reali, coinvolti da un rethinking strutturale e concettuale che ha come principale obiettivo la riqualificazione delle Serre reali e l’apertura di un nuovo ingresso ai musei in corso Regina Margherita, abbattendo così un muro – non solamente fisico – che separa il centro dai quartieri Aurora, Porta Palazzo e Barriera di Milano, “difficili ma ricchi di un caleidoscopico associazionismo socio-culturale” come sottolineato dall’architetta Stefania Dassi.
A promuovere l’iniziativa Torino Stratosferica, da anni impegnata nella ricerca di potenzialità urbane finailzzate al citymarketing. Il progetto della Royal green walk si sviluppa grazie alla collaborazione tra l’impresa sociale e un gruppo di ex dirigenti del Comune di Torino, col sostegno di Cassa Depositi e Prestiti, Fondazione Compagnia di San Paolo e la partnership dei Musei Reali, della Circoscrizione 1 e degli Assessorati al Verde pubblico, alla Cultura e all’Urbanistica. Il presidente Luca Ballarini sottolinea come si tratti di un “progetto collettivo nato dalla condivisione della conoscenza dei luoghi e dalla passione per la città di Torino, per connettere i punti cardine del centro storico in un’unica grande passeggiata”. Camminare attraverso gli spazi urbani è un gesto quotidiano che, però, può diventare un’esperienza unica e un fronte su cui investire tantissimo per lo sviluppo della città, come dimostra l’esempio della High Line di New York, il celebre parco lineare diventato uno dei luoghi più visitati della Grande Mela.
L’urban heritage di Torino tra verde e cultura
Secondo l’assessore al Verde pubblico, Francesco Tresso, bisogna sovvertire un paradigma di progettazione urbana a compartimenti stagni, valorizzando e mettendo in relazione il patrimonio ambientale e quello artistico e culturale: “Chi passa dalle Serre reali deve sapere che lì, nel cuore di Torino, c’è un orto botanico”. Una sfida ancor più intrigante per una città come Torino tra le poche in Italia a poter vantare un sito Mab di interesse Unesco (la Collina del Po). In un periodo di importanti lavori di trasformazione e riqualificazione nell’intera area di Torino, l’assessora alla Cultura, Rosanna Purchia, applaude alla capacità del capoluogo di “prevedere, prevenire e progettare”, definendo la Royal green walk “un bellissimo esempio di collaborazione tra pubblico e privato, per valorizzare il nostro meraviglioso verde alla cittadinanza e ai turisti”.
Tra gli obiettivi futuri più ambiziosi, quello di prolungare la Royal green walk attraverso una serie di cortili all’interno degli spazi dell’Università, da piazzale Aldo Moro fino a via Giulia di Barolo, arrivando così a piazza Vittorio Veneto e raggiungendo infine la Villa della regina. “Per rendere costante l’apertura del percorso l’idea è quella di provare a metter su piccole campagne di fundraising per coprire le spese minime necessarie alla guardiania dei luoghi e ai controlli” ha detto Luca Ballarini, senza nascordersi poi alla domanda sull’accessibilità: “è vero, la passeggiata presenta alcuni punti difficili, soprattutto nei prati e nei giardini, ma lavoreremo per renderla totalmente accessibile a chiunque”.
L’apertura in occasione di Open House
Sabato 10 e domenica 11 giugno il percorso della Royal green walk aprirà gratuitamente al pubblico in via sperimentale con passeggiate di circa un’ora e mezza coordinate da gruppi di volontari che partiranno dalle Porte Palatine ogni ora, dalle 10.00 alle 17.00, alla scoperta di scorci della città realmente inediti. In concomitanza, in tutta Torino ci sarà l’occasione di partecipare anche alla sesta edizione di Open House, l’evento che ogni anno apre le porte di oltre 150 tra case, palazzi e luoghi di interesse storico-sociale generalmente non accessibili al pubblico, scoprendo così ulteriori esempi di un paesaggio urbano davvero ricco e variegato. Il format ideato nel 1992 dall’architetta inglese Victoria Thornton conta oggi una rete internazionale di oltre quaranta città, di cui quattro solo in Italia: Roma, Milano, Napoli e, appunto, Torino.