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Primarie centrosinistra a Torino: Lo Russo favorito, insegue Lavolta

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È l’ora del rush finale: la corsa a quattro per le primarie del centrosinistra entra nel vivo. I nomi per la candidatura a sindaco di Torino sono noti ormai da inizio maggio (le elezioni amministrative si terranno con ogni probabilità a inizio ottobre): Igor Boni (Radicali italiani), Enzo Lavolta (Pd), Stefano Lo Russo (Pd) e Francesco Tresso (Lista civica). Sarà uno di loro a spuntarla alle elezioni previste sabato 12 (dalle 15 alle 20) e domenica 13 giugno (dalle 8 alle 20).

Al di là del nome del vincitore, un altro fattore fondamentale sarà il numero di partecipanti alla consultazione, anche come cartina di tornasole rispetto alla capacità del partito di mobilitare militanti ed elettori. Le ultime primarie del centrosinistra per la candidatura a sindaco di Torino risalgono al 2011: in quell’occasione, si registrò un’affluenza di 53mila elettori e a vincere fu Piero Fassino, che ottenne il doppio dei voti rispetto al rivale Davide Gariglio. Nel 2019, per la segreteria nazionale del Pd, la partecipazione si attestò invece sulle 23mila unità.

Ma molto sotto questa cifra, l’investitura rischia di apparire un po’ appannata.

I valori in campo alla vigilia

L’ex capogruppo in Consiglio comunale Lo Russo rimane il favorito per gli scrutini di questo fine settimana nonostante il sentimento dem locale sperasse in una diversa scelta politica dai piani alti, ovvero in una sua candidatura diretta per la corsa all’amministrazione della città. A prevalere, dopo lunghe discussioni, è stata la posizione del Pd nazionale, propenso alla votazione. Le ottime raccolte firme di Tresso e Lavolta, tuttavia, lasciano aperti spiragli alternativi: decisiva sarà la coincidenza tra le persone propense alla firma e quelle che poi voteranno.

Lo Russo ha dalla sua l’appoggio dell’apparato (come lo ha definito in maniera critica il vicepresidente del Consiglio regionale Salizzoni) e di personalità di spicco dell’amministrazione torinese. All’interno del partito resta la figura preponderante sia a livello locale che nazionale. Più ai margini il presidente dei Radicali Igor Boni, ma anche in questo caso non è detta l’ultima parola. Quella di Boni sarebbe una scelta alternativa, più “periferica” rispetto alla macchina amministrativa. L’ago della bilancia sarà l’attitudine dell’elettorato: se a votare alle primarie saranno soprattutto i fidelizzati e gli insider, Lo Russo avrà la strada spianata. Viceversa, Boni potrebbe avere maggiori chances per giocarsela. Anche stando agli ultimi sondaggi di BiDiMedia, Lo Russo è il candidato favorito, con una proiezione del 48% (a fronte di un’affluenza stimata compresa tra un minimo di 30mila e un massimo di 60mila persone). Seguono Lavolta con il 29%, Boni (12%) e Tresso (11%).

Potranno votare i maggiori di 16 anni, italiani, comunitari e non (purché residenti a Torino). Online è disponibile la lista dei seggi (39 in totale, sparsi per la città); in alternativa, si può cercare il proprio seggio qui (inserendo il numero della propria sezione elettorale). Per la prima volta, inoltre, sarà possibile esprimere il proprio voto anche via web a questo link, tramite la piattaforma apposita. Per farlo, sarà necessaria un’iscrizione che può partire già domani dalle otto ma che scadrà martedì 8 giugno alle 23.59. Nella mattinata di sabato 12 giugno, a tutti gli utenti registrati, sarà recapitata una mail con l’indirizzo valido per il voto che si potrà esprimere negli stessi orari dei seggi fisici. Per accedere è obbligatorio lo Spid (identità digitale) e un contributo minimo di 2 euro. Torino farà da apripista: sarà la prima città italiana a sperimentare questa modalità a distanza. L’appuntamento alle urne virtuali di questo fine settimana servirà come test a livello nazionale per il Pd, ma non solo.

La scelta intestina al centrosinistra sarà decisiva in chiave di risposta alla candidatura di Paolo Damilano con la sua lista Torino Belissima (coalizione di centrodestra), per ora avanti nei sondaggi delle amministrative.