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Pnrr, digitalizzare la PA resta la sfida più difficile

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“Bisogna puntare sulla formazione del personale della pubblica amministrazione, ma è indispensabile anche un piano organico di assunzioni di personale per gestire il Pnrr”. Queste le parole di Angelo Angeleri, segretario generale di Anfov, Associazione al servizio delle imprese delle comunità pubbliche e dei cittadini. Ex assessore regionale al Turismo a fine anni Novanta, comprende quanto il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sia un banco di prova per la burocrazia dei comuni del Piemonte. Soprattutto quelli più piccoli, dove vengono stanziati ingenti fondi europei dall’oggi al domani a fronte di bassi numeri nelle pubbliche amministrazioni. In questo senso, ha fatto parlare e non poco il sindaco di Elva, cittadina di appena ottanta abitanti in provincia di Cuneo, che negli scorsi mesi ha ottenuto 20 milioni dal Pnrr per rilanciare il borgo, facendo presente evidenti difficoltà per il personale negli uffici pubblici a gestire questo consistente tesoretto.

“L’importanza di investire sulla formazione del personale lo evidenziano anche i dati – spiega Angeleri – visto che in questa classifica a livello europeo l’Italia è in fondo. Per questo è essenziale dare supporto tecnico con webinar, nonché coinvolgere il più direttamente possibile le realtà locali”. Parole che sposano pienamente la filosofia del piano di formazione dei dipendenti pubblici previsto dal Pnrr, uno dei tanti grattacapi del governo italiano dal post-pandemia. Durante l’esperienza di governo Draghi, l’allora ministro della pubblica amministrazione Renato Brunetta aveva segnalato il carente investimento sulla formazione del personale (giusto 48 euro annui), le scarse competenze digitali e manageriali e la necessità di definire un vasto programma di assunzioni.

L’avvio di un rinnovamento fatto proprio anche da Associazione nazionale comuni italiani (Anci) Piemonte che fra webinar e supporto diretto sta cercando di sostenere ogni comune sul territorio. È la sfida dell’oggi, con deadline nel 2026. Per questo, Anci Piemonte insieme a Anfov sta cercando di sensibilizzare e sostenere il più possibile ogni realtà locale. Anche con il premio Piemonte Innovazione e Sviluppo Next Generation, al suo settimo anno di vita. Dall’anno scorso rivolto a tutti i 7.901 comuni italiani, quest’anno chiuderà il bando di partecipazione ad agosto e potranno esser presentati sia progetti attivi, in fase di realizzazione, sia quelli ancora allo studio oppure avviati grazie a finanziamenti pubblici. Rivolto a settori come trasformazione digitale, transizione green, sostenibilità e inclusività, nonché coesione sociale e territoriale, in palio ci sono oltre 50.000 euro e/o servizi volti a rodare le pubbliche amministrazioni cittadine.

“La digitalizzazione è la chiave per lo sviluppo del Paese – ha dichiarato questa mattina al primo webinar di lancio del premio -. Grazie alle nuove tecnologie possiamo ripensare e semplificare i servizi che migliorano il tenore di vita di cittadini e imprese. La pubblica amministrazione è il volano dell’innovazione. Dalla pandemia in poi, è evidente come debba rispondere a richieste più complesse rispetto al passato”. Anche l’assessore regionale ai Servizi digitali per cittadini e imprese, Matteo Marnati, ha sottolineato l’importanza di lustrare e snellire la pubblica amministrazione: “Bisogna puntare sulle migliori tecnologie di coordinamento per garantire rigenerazione urbana e sostenibilità”.

Per digitalizzare i comuni medio piccoli – un atto da intraprendere “al più presto visto che siamo già in ritardo nella pianificazione” mette l’accento la ricercatrice Giulia Melis – Fondazione Links ha illustrato quanto fatto sul territorio. Come le esperienze immersive di realtà virtuale a Bosco Marengo, in provincia di Alessandria, dove il progetto Bosco VR permette la formazione della protezione civile in caso di alluvione in versione digitale o di godersi un’opera del 1500 andata distrutta del museo Vasariano. Invece, Csi Piemonte ha ricordato il supporto che può dare il cloud pubblico regionale open source al fine di facilitare la gestione dei dati pubblici. Dopo aver accompagnato 219 comuni al primo appello per garantirsi i fondi del Pnrr con l’iniziativa Piemonte Digitale 2030, “l’obiettivo del 2023 è aiutare i comuni a una risposta al bando per creare punti di facilitazione sul territorio per l’alfabetizzazione digitale”, dice Anna Cavallo, direttrice per la trasformazione digitale di Csi Piemonte. Che prosegue: “In Piemonte, nella prima fase il 96% dei comuni ha risposto alla richiesta di voucher (messi a disposizione dalla piattaforma digitale PA 2026, ndr) per un totale di 1.135 richieste, il che implica che uno stesso comune può aver richiesto più voucher. Quelli più richiesti sono stati quello sull’usabilità per i servizi e, a seguire, la migrazione su cloud”.