La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

#laprimacosabella: un viaggio dal sapore di libertà

condividi

Le prime cose belle che abbiamo raccolto sono state molto varie e – giustamente – diverse tra di loro. Sognare è qualcosa di intimo, di personale, anche in questo periodo in cui tutti ci siamo sentiti sulla stessa barca. Ma se dovessimo individuare un filo rosso che ha accomunato molti dei nostri lettori, ce n’è uno e molto preciso: viaggiare.

Non solo è una passione, un’abitudine o una breve parentesi estiva, il viaggio è simbolo di libertà. In un anno in cui tutta Italia è stata letteralmente chiusa tra quattro mura, aperta al mondo solamente attraverso uno schermo, la prospettiva di un viaggio ha fatto sognare, e sperare.

C’è chi si accontenterebbe anche di un semplice viaggio all’interno dei confini dello Stato. A Franca (58 anni) piacerebbe visitare i posti più belli della sua regione, a Linda (28 anni) basterebbe andare un giorno in montagna, Francesco (26 anni) vorrebbe semplicemente rivedere il mare. Altri sognano mete più lontane, particolari e talvolta esotiche. Vito (23 anni) e Nicola (26 anni) sperano entrambi di andare a Londra. Matteo (21 anni) vorrebbe fare un lunghissimo viaggio in macchina nei Balcani, e Chiara (28 anni) – spingendosi ancora più in là – sogna di volare fino al lontano Giappone. Alessandro (19 anni) vorrebbe semplicemente vivere la sua adolescenza e andare a divertirsi ad Ibiza, con i suoi amici. Mentre qualcuno non riesce nemmeno pensare a un solo posto dove andare, come Chiara (24 anni) che desidera semplicemente riempire una valigia e partire senza una meta precisa.

Che sia vicino, lontano o in un luogo impreciso, viaggiare è una delle cose che è mancata di più. I nostri lettori, però, non chiedono molto: basta che si assapori – di nuovo – il sapore della libertà, che solo un bel viaggio riesce a dare.

Da ormai un anno sognare sembra un privilegio del passato. La pandemia ci ha confinato all’interno delle nostre case e ha limitato il pensiero del futuro. In momenti così, aggrapparci alla speranza può essere la miglior medicina. Condividere i propri sogni non solo aiuta noi stessi, ma dà speranza anche al prossimo.