Il sindaco torna a scuola (e parla di trasporti)

condividi

Suona la campanella. Ore 9 in punto. La mattinata del 26 aprile di circa 160 studenti dell’istituto tecnico Sommeiller parte con una lezione particolare. Davanti a loro, fra sguardi d’intesa e qualche sorriso, il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. Dopo il suo confronto al liceo Vincenzo Gioberti, il primo cittadino prosegue gli incontri con i giovani nelle scuole. Si siede e, nello stesso istituto inaugurato da Luigi Einaudi e frequentato da illustri personaggi come Giuseppe Saragat, si dota di carta e penna per le domande in programma.

Frutto dell’iniziativa “Torino Bene in Comune” che ha coinvolto una novantina di studenti, l’incontro tocca temi di stretta attualità, molto legati al territorio. Trasporti e ambiente, ma anche trasparenza e sviluppo economico della città. Una ragazza prende appunti sul telefono, mentre in prima fila un giovane a braccia conserte abbottona gli occhi sul sindaco. Affiancato dalla consigliera comunale Lorenza Patriarca, Lo Russo prima si racconta: riporta la sua carriera politica e le difficoltà di amministrare una città in evoluzione come Torino. Dopodiché si tuffa sul foglio bianco e inizia a segnarsi le domande.

Autobus, Metro 2 e nuovi trasporti

Si alza Sebastian: “Perché non vengono messi in campo più autobus?”. Poi Gabriele che chiede se c’è un piano comunale sull’inquinamento dell’aria. E anche Giovanna va dritta al punto: “Ci sono iniziative per incentivare i trasporti pubblici?”. Il sindaco prende il microfono e incrocia le due grandi aree d’interesse cittadine, trasporti ed eco sostenibilità. Ricordando che Torino detiene la maglia nera in qualità dell’aria a livello europeo, comincia la sua spiegazione sulla gestione del trasporto pubblico locale. Andando persino al nocciolo sul nodo finanziamenti statali e le quote delle tariffe: “A Torino i chilometri che ogni anno dobbiamo gestire sono 52 milioni di chilometri annuali – dice il sindaco – Il nostro obiettivo come amministrazione è la riduzione delle emissioni di gas serra nell’atmosfera del 50% e garantire il servizio a tutti, anche agli abitanti di Villaretto”. Obiettivo che passa dalla riorganizzazione della rete: “avremo 146 autobus nuovi, cambieremo il parco mezzi circolanti e incrementeremo la linea di trasporto sul ferro”, una mossa che si dovrà accostare a “sistemi di controllo più restrittivi per chi non paga il biglietto, fra cui l’impostazione in via sperimentale di tornelli alle fermate”.

Resta la sfera dei trasporti quella al centro delle domande degli studenti e delle studentesse del Sommeiller. “Cosa ne pensa dei monopattini?”, “A quanto ammonta la definizione della metro 2 e che tempistiche ha?”. Sul primo quesito, l’imperativo di Lo Russo è “occorre regolamentarli, senza demonizzarli”, mentre sull'”opera pubblica più grande che ha mai visto il nostro territorio” si sofferma un pelo di più: “La progettazione della metro 2 è stata avviata nel 2014. Dopo una prima tranche di fondi pubblici, grazie al governo Draghi c’è stato un ulteriore finanziamento di un miliardo e 500 milioni di euro che porterà alla nascita del progetto”. E continua: “Partiamo da Nord con un lotto che partendo da Borgo Vittoria arriverà fino a qui davanti, al Politecnico. Dopodiché la seconda parte andrà in direzione stadio Olimpico e giungerà a San Mauro-Settimo Torinese”. Lo Russo infine riporta che il collegamento con l’aeroposto Caselle sarà operativo entro il 2024.

Gli altri punti

Attenzione al verde, ma anche ai luoghi pubblici: “Una delle strategie ambientali passa dal ricondizionamento degli edifici pubblici per abbattere l’inquinamento del 30 per cento grazie all’accordo con Iren”, spiega il sindaco Lo Russo. Alle domande risponde sottolineando la necessità di “prendersi cura della città”, che passa dalla manutenzione degli impianti sportivi come dalla valorizzazione dei fabbricati abbandonati della città, per i quali, dice, “stiamo puntando alla concessione temporanea come nel caso di Torino Esposizioni”. Arriva una timida domanda sulle opportunità lavorative a Torino. “Allo stato attuale ci sono difficoltà superiori rispetto ad altre città – ammette Lo Russo – ma la crescita economica che sta investendo Torino porterà con sé anche quella occupazionale. Sono ottimista sulle prospettive future. Le sfide saranno il livello di qualificazione e la garanzia della retribuzione”.

Poi, la richiesta di un parere sulla trasparenza e l’onestà della politica. “La politica è lo specchio della società. Siamo rappresentati, nel bene e nel male – sottolinea il sindaco – I politici hanno molto spesso interpretato la politica come lavoro, ma è un errore. Deve ritornare l’idea di occuparsi della comunità e questo deve partire dalle giovani generazioni, da voi. Se vi disinteressate della comunità, qualcun altro prenderà l’iniziativa al posto vostro”. Ecco quindi una riflessione sui concetti di democrazia e libertà, ancora freschi di 25 aprile: “Ci stiamo abituando alla libertà, ma va difesa, partendo soprattutto dalla difesa delle istituzioni, la garanzia della nostra comunità integrata”.

Le reazioni

“Non mi ha annoiato. Ha parlato in modo sincero e vero con noi, trattandoci da cittadini”, commenta a caldo Carlotta. Dopo l’incontro, studenti e studentesse si radunano per la ricreazione. Qualche selfie con il sindaco che lancia un “in bocca al lupo per la maturità”, un rinfresco, qualche pacca sulla spalla fra giovani e professori. “Mi ha emozionato: ha esposto i piani della giunta con motivazione – osserva Giovanni, rappresentante d’istituto – Ci ha incentivato a vivere la politica. L’unica pecca è che non ha parlato di educazione e scuola”.

Soddisfatto il dirigente scolastico dell’istituto Sommeiller, Barbato Vetrano: “È stata un’esperienza formativa dove sono stati affrontati temi che toccano le sfide del domani nel luogo che protegge il nostro futuro, ovvero gli studenti e le studentesse. La ripeteremo, anche perché il sindaco ha dimostrato di saper affrontare temi di valore etico fondamentale come la partecipazione democratica”. Segnata in agenda la promessa del sindaco di tornare, anche il professore che ha gestito in toto l’iniziativa “Torino Bene in Comune”, Salvatore Marotta: “Si tratta di un progetto volto ad avvicinare studenti e istituzioni perché l’educazione civica va sì assimilata, ma anche vissuta. Avevamo già avuto un confronto con il presidente della commissione Ecologia e Ambiente del Consiglio comunale di Torino, Claudio Cerrato: due ore intense dove erano emerse le sensibilità degli studenti. Il 3 maggio gli studenti e le studentesse andranno in consiglio comunale per una mattinata di formazione con la presidente del Consiglio, Maria Grazia Grippo”.