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Droga, smantellate due organizzazioni a Torino e in Piemonte

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Nella mattina di martedì 6 febbraio la Guardia di Finanza di Torino e il Servizio centrale investigazione criminalità organizzata (Scico) delle Fiamme gialle hanno svolto un’operazione in tutta Italia contro il traffico di droga. ll Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torino ha firmato un’ordinanza per l’arresto di 24 persone tra Piemonte, Lombardia. Emilia-Romagna, Toscana e Abruzzo, indiziate di far parte di due organizzazioni criminali con basi a Torino e Alessandria. Le due associazioni, secondo quanto emerso dalle indagini, sono entrambe di origine albanese e dedite al traffico e alla commercializzazione di grandi quantità di sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina e marjiuana.

Il primo gruppo, con base a Torino, aveva una consolidata rete di approvvigionamento e distribuzione, con sodali incaricati di acquisto, stoccaggio, lavorazione e successiva commercializzazione della sostanza. Le comunicazioni tra i componenti del sodalizio avvenivano tramite apparati cellulari di prima generazione, appositamente dedicati. È emersa, altresì, la capacità di fronteggiare emergenze logistico-organizzative, mediante la sostituzione dei corrieri allorché venivano tratti in arresto e la prosecuzione delle attività illecite nonostante il sequestro di partite di stupefacente e l’arresto di fornitori. L’organizzazione, che si occupava principalmente del traffico di cocaina, è risultata avere una vasta rete di clienti, non solo in Piemonte, nelle province di Torino, Asti e Cuneo, ma anche in Toscana, in provincia di Lucca. A capo vi era un cinquantottenne albanese a Torino da oltre vent’anni.

Nel corso delle indagini su questa organizzazione criminale, è stato individuato un secondo sodalizio, radicato in Alessandria, ricostruendone l’organigramma. Questo gruppo ha rifornito di ingenti quantitativi di stupefacente l’omologo torinese. Il relativo promotore è stato individuato in un trentanovenne albanese, anch’egli da circa 20 anni sul territorio nazionale e stabilmente radicato nell’alessandrino, il quale, tra l’altro, manteneva diretti contatti con i fornitori, dimoranti in Albania, e stabiliva i quantitativi da introdurre in Italia, in base alle necessità di mercato. L’organizzazione, che trafficava non solo cocaina ma anche hashish marijuana, si occupava di effettuare stabilmente cessioni di droga in Piemonte, nelle province di Torino, Alessandria e Novara, e occasionalmente anche in Lombardia, nelle province di Pavia, Milano e Brescia, e in Francia.

Entrambi i sodalizi criminali disponevano di alloggi e luoghi idonei a occultare la droga e di un collaudato sistema per provvederne al trasporto e alla distribuzione, avvalendosi anche di veicoli modificati e dotati di appositi doppi fondi. Nel corso delle investigazioni sono stati intercettati e sottoposti a sequestro, in più occasioni, non solo in Piemonte ma anche in altre regioni, complessivamente circa 45 kg di cocaina, 150 kg di marijuana, 1,5 kg di hashish e 900mila euro in contanti. I quantitativi di sostanze stupefacenti sequestrati, se immessi sul mercato “al dettaglio”, avrebbero potuto generare introiti illeciti per almeno 6 milioni di euro.

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