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Cyberbullismo, il Piemonte approva la delibera per introdurre il patentino degli smartphone

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Lavorare sulla cultura digitale dei ragazzi è uno degli strumenti per combattere bullismo e cyberbullismo. Il Piemonte si conferma una delle Regioni più attive sul tema, e in occasione della “Giornata Nazionale contro bullismo e cyberbullismo”, lo scorso lunedì 7 febbraio, il consiglio regionale ha approvato due delibere che rafforzano l’impegno nella lotta a questo fenomeno. Negli ultimi tempi, si è registrato un aumento della sensibilità sull’argomento, di pari passo con il più generale tema sulla salute mentale che in questo periodo occupa un posto importante nel dibattito nazionale.

Domenico Rossi, consigliere regionale del partito democratico, è il primo firmatario di uno dei due atti di indirizzo approvati a Palazzo Lascaris, in cui la Regione si impegna a dare piena attuazione alle legge 2 del 2018, che conteneva delle linee guide non pienamente attuate, anche a causa delle difficoltà imposte dalla pandemia e della minore consapevolezza dell’importanza del contrasto a bullismo e cyberbullismo. Una delle criticità, è il fatto che fino ad ora le iniziative erano indipendenti e scollegate tra loro, e non parte di un sistema. “Il punto – spiega Rossi – è elaborare un piano triennale che dia una struttura di indirizzo. Oggi il Piemonte stanzia 250mila euro, il mio obiettivo è raddoppiare la cifra”. Un aiuto potrebbe arrivare anche dal Pnnr, nell’ambito degli investimenti sulla salute: i fondi servono anche per costruire nuove strutture. “Servono – prosegue Rossi – almeno due centri specializzati nel trattamento dei comportamenti collegati a bullismo e cyberbullismo, come la dipendenza da internet”. È proprio la dimensione social che oggi rappresenta un problema non da poco: secondo i dati raccolti a livello nazionale sulla piattaforma Elisa, nell’anno scolastico 2020/21 l’8,4% degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado ha subito episodi di cyberbullismo, mentre il 7% ne ha preso parte attivamente.

Cruciale in questo senso è sensibilizzare i ragazzi su un corretto utilizzo dei mezzi tecnologici a loro disposizione. Un progetto è già partito, e riguarda l’introduzione di un patentino per l’uso consapevole degli smartphone. “Migliaia di ragazzi e centinaia di scuole – spiega Rossi – hanno già fatto partire l’iniziativa: si tratta di un percorso che gli studenti devono affrontare tra la fine delle scuole elementari e l’inizio delle medie, che coinvolge anche le famiglie. Al termine del corso, viene infatti firmato un patto di corresponsabilità a tre, tra il ragazzo, la scuola e le famiglie”. Il progetto ha incontrato il favore dei soggetti coinvolti che ne riconoscono l’importanza e l’obiettivo del consigliere Pd è istituzionalizzarlo, e rendere il Piemonte apripista a livello nazionale.

Tema in qualche modo legato a quello dello psicologo di base. La proposta di introdurre una figura simile era arrivata dal consigliere Pd Daniele Valle, firmata anche dal collega Rossi, e può aiutare a contrastare anche il fenomeno del bullismo. “Non sempre il pediatra o il medico di base hanno gli strumenti per comprendere i disagi, occorre inserire nelle Asl o in altri organi territoriali una figura con competenze specifiche, che possa notare in anticipo i segnali di difficoltà e prevenire l’emergere di comportamenti inappropriati”, conclude Rossi.