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Occupazione delle scuole torinesi: le testimonianze social degli studenti

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Continuano le contestazioni e la cronaca di quanto avviene dentro gli istituti occupati si può seguire dai social. Sono sei le scuole di Torino dove gli studenti e le studentesse hanno interrotto le lezioni per protesta, sulla scia delle manifestazioni innescate dalla commemorazione di Lorenzo Parelli, morto in fabbrica durante uno stage nel periodo di alternanza scuola lavoro.

Il dissenso è dilagato dopo le cariche della polizia, avvenute in occasione dei cortei dello scorso 28 gennaio. A trainare la protesta è stato il liceo Gioberti ma l’iniziativa è arrivata a coinvolgere otto istituti. Le motivazioni dietro alla protesta sono quelle che scuotono il panorama scolastico italiano da ormai una settimana: le modalità dell’alternanza scuola lavoro, la didattica a distanza e la seconda prova scritta dell’esame di maturità.

All’Istituto di fotografia, grafica e audiovideo Bodoni Paravia (in Barriera di Milano, vicino al cimitero Monumentale) oltre 150 persone si sono insediate nella palestra e nei corridoi.

Al liceo artistico Passoni, nei pressi di corso Palestro, a occupare sono stati un centinaio di studenti. Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 9 febbraio, in entrambe le scuole si sono svolti laboratori legati a diverse tematiche come il benessere psicologico, l’educazione sessuale, l’ambientalismo e il femminismo.

Al liceo classico Massimo D’Azeglio ragazzi e ragazze hanno dormito all’interno della struttura.

Anche al Cottini diversi studenti si sono fermati a dormire la notte, organizzandosi per le pulizie nelle palestre, nel giardino e nell’aula magna.

Per il collettivo dell’istituto Primo Levi in corso Unione Sovietica, la protesta continua. L’appuntamento è a venerdì 11, con un corteo studentesco organizzato in corso Cairoli a partire dalle 9.

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