La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

Valditara e la scuola: “Deve dialogare con il lavoro per il bene dei ragazzi”

condividi

“Quello tra percorso formativo e mondo delle imprese è un dialogo strategico. Così come nell’istruzione tecnico professionale è importante l’alternanza scuola lavoro. Questo lo dico e lo dirò: bisogna essere realisti e pensare al bene dei nostri ragazzi”. Non usa mezzi termini il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che nella mattina di martedì 14 febbraio a Torino ha fatto visita alla piazza dei Mestieri e all’Its di via Durandi, oltre che all’Istituto comprensivo “Rita Levi Montalcini” di via Duchessa Jolanda.

L’alternanza scuola lavoro non è in discussione, almeno dal suo punto di vista. Anzi, ciò che deve fare il Ministero è proprio favorire il dialogo tra mondo dell’istruzione e imprese: “Chi non capisce l’importanza del lavoro nella formazione non ama i giovani”. E ai ragazzi il ministro dice: “State costruendo un percorso professionale che vi darà tante soddisfazioni. Vi rendete conto che state vincendo una grandissima sfida? È una cosa che vi deve inorgoglire, siete il pilastro di questa società”.

Il tema dell’impiego resta centrale durante tutta la visita: “Secondo un’analisi di UnionCamere, in Italia ci sono 1 milione e 200 mila posti di lavoro che non vengono coperti perché mancano le qualifiche giuste. Dobbiamo intercettarli e favorire lo sviluppo delle industrie”. Ma certo, serve qualcosa di più per raggiungere il risultato.

Tra le idee a cui sta lavorando il Ministero, una costituenda Fiera dei Brevetti, lanciata a Milano. Sarebbe la prima al mondo e Valditara vorrebbe che l’Ente ne fosse partner. “Pochi sanno che uno degli obiettivi formativi scolastici è la ricerca. Sarebbe utile mettere in collegamento la progettazione che si fa nelle scuole con il mondo esterno”.

Un po’ quello che si sta cercando di fare nella piazza dei mestieri e all’Its di via Durando, luoghi simbolo dell’incontro tra formazione e lavoro, in cui si punta a formare i ragazzi alla professionalità ma in cui gli studenti vengono anche lasciati liberi di esprimere la loro creatività: dal food alla comunicazione per quanto riguarda la piazza dei Mestieri, dal gaming al project management all’Its.

Il ruolo sociale della scuola

Il ministro fa visita a laboratori e aule, dal ristorante alla cioccolateria, fino ai laboratori di gaming, provando anche visor e joystick per entrare nella realtà virtuale immaginata dai ragazzi. “Purtroppo – commenta – siamo condizionati da un modello di scuola del passato. Dobbiamo sempre più immaginare un modello di scuola innovativo, moderno. Questa è la scuola della quarta rivoluzione industriale”. Ed è, insomma, la scuola che il ministro apprezza, e non solo per gli sbocchi lavorativi, ma per il ruolo sociale che riveste: “La scuola a volte svolge anche una funzione sostitutiva di una famiglia carente. È il luogo della formazione della persona. La vera sfida è dare ai ragazzi una prospettiva di formazione che valorizzi i loro talenti e che sia luogo di integrazione”.

Realtà in cui il Governo crede e per le quali sono in arrivo somme importanti dal Pnrr: 28 milioni e 196 mila euro per gli Its piemontesi, ad esempio. Ma il ministro ha menzionato anche i 12 milioni che Torino, grazie a fondi aggiuntivi del Piano, ha potuto destinare all’istruzione. 

La valorizzazione dei talenti

La visita è proseguita all’Istituto comprensivo “Rita Levi Montalcini”, dove Valditara ha ricevuto dai ragazzi un ritratto della scienziata e premio nobel italiana a cui è dedicata la scuola. Uno spazio in cui è tornato a parlare di talenti e dell’alleanza che, in campo educativo, deve unire tutti gli attori sociali: docenti e personale, famiglie, ma anche Ministero e Stato, che, ha detto, vanno intesi come strutture al servizio dei ragazzi e della loro formazione. E proprio alla Levi Montalcini Valditara si concede un ricordo, che propone come messaggio agli studenti: “Mia madre mi diceva che non è importante il voto che prendi, ma l’impegno che ci metti: questo è il vero messaggio educativo”.