Il 23 gennaio si è chiusa la 32esima edizione delle Universiadi, oggi Fisu World University Games. A quasi un mese dalla fine delle gare, è il momento di tirare le somme di un evento “di successo”, come definito in coro dal Presidente del Comitato organizzatore di Torino 2025, Alessandro Ciro Sciretti, e dall’assessore allo sport e grandi eventi della Città di Torino, Domenico Carretta.
“Era un evento straordinario che Torino e altre sedi hanno accolto nel modo migliore possibile. Le Universiadi sono un messaggio chiaro, rivolto a una delle vocazioni della città: essere una città universitaria e attrarre i talenti”, ha aggiunto Carretta. “I numeri sono molto positivi. Torino è una città universitaria attrattiva: fino a qualche anno fa la popolazione universitaria ammontava a 90mila studenti, ora sono 120mila. Adesso, dobbiamo costruire le condizioni per cui i ragazzi rimangano sul nostro territorio”, ha dichiarato il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo.
Sono oltre 10mila le persone che si sono mosse da tutto il mondo. I delegati che hanno popolato le sedi delle gare – Torino, Pinerolo, Pragelato, Torre Pellice, Bardonecchia e Sestriere – sono stati 2565, di cui 1663 atleti da 54 delegazioni. Grande sforzo delle strutture alberghiere: il numero di hotel occupati è pari a 26.500 notti, equivalenti a 72 anni, se messe in fila. I volontari sono stati 2099, con una forbice di età che va dal più giovane appena diciottenne al più anziano di 87 anni. Oltre 150mila i pasti somministrati e più di 44mila i passeggeri che hanno usufruito del trasporto pubblico. Le Universiadi di Torino hanno rappresentato un unicum per il programma culturale: ben 9mila le prenotazioni presso il Fisu Village, 50 inontri calendarizzati preso l’Ice Cube e 1.200 prenotazioni per la mostra presso l’Archivio di Stato.
E poi ci sono i dati relativi al pubblico che ha assistito alle gare. Per gli sport outdoor non era prevista un’area per gli spettatori. Discorso diverso per gli sport indoor: gli accreditati alle gare sono state oltre 15mila, mentre il numero totale di ticket ha superato le 100mila unità. Di questi, sono stati 27.210 i biglietti venduti a titolo oneroso, lo stesso ammontare che il Comitato ha raccolto per il Charity Partner Fondazione Matilde Lorenzi. Per ogni biglietto venduto, infatti, è stato donato un euro attraverso un assegno simbolico. “Uno dei sogni di Matilde era laurearsi. Quindi non c’era congiuzione migliore. La collaborazione serve a tenere vivo il ricordo di Matilde, ma allo stesso tempo per lavorare insieme a tutti voi per migliorare la sicurezza, prevalentemente nell’ambito dello sci alpino”, ha commentato Adolfo Lorenzi, il padre di Matilde.
Il successo delle Universiadi si lega anche alla sostenibilità. Per l’edizione appena conclusa è stato previsto una case history per la valutazione di impatto ambientale. Si tratta di uno strumento innovativo per la quantificazione delle emissioni di Co2 dell’evento, investendo in progetti concreti che restituiscano valore per il territoro e per raggiungere un impatto ambientale positivo. Sostenibili, ma anche inclusivi, come ricordato dalla sottosegretaria alla Presidenza della Regione Piemonte, Claudia Porchietto: “Questi sono stati i primi giochi che hanno messo assieme gli atleti normodotati e con disabilità. Le Universiadi hanno messo insieme quello che sarebbe la normalità, dando un messaggio alle Olimpiadi. Vedere i ragazzi creare un tutt’uno è stato esaltante”.