La start up Utravel, del gruppo Alpitour, diventa società benefit e punta a più che raddoppiare il fatturato nel 2023. Da quando è nata la compagnia, tre anni fa, hanno viaggiato 15mila ragazzi di cui 7mila l’anno scorso e 12mila sono previsti per quest’anno.
Attiva in oltre 30 destinazioni, la startup torinese offre un modello di turismo circolare che coinvolge le comunità locali e punta ad offrire un’esperienza di viaggio originale e immersiva nella cultura del territorio e nei suoi costumi. Attualmente è diventata un brand di riferimento per i viaggiatori under 30 e offre un modello di turismo basato sull’offerta club. L’Utraveler sceglie un hotel come punto di partenza per le attività che si svolgeranno durante la vacanza e si appoggia a un Guru locale, la figura di riferimento che fornisce consigli e suggerimenti per vivere la destinazione nel modo più autentico, come imparare la lingua swahili in una scuola di Zanzibar o visitare mercati e botteghe in Kenya a bordo di un tuk tuk.
“Il nostro obbiettivo è far vivere esperienze autentiche – dichiara Gianluca di Donato, ceo di Utravel -. Da sempre abbiamo senso di responsabilità che nasce dal parlare ai giovani, e per noi è fondamentale raccontare cosa significa immergersi in un luogo . Cerchiamo di coinvolgere gente del luogo e proviamo a offrire un viaggio che sia diverso dagli standard occidentali. Diventare società benefit vuol dire modificare etichetta sociale e avere il dovere di definire report di CSR (corporate social responsibility) che indichi i miglioramenti dell’azienda dal punto vista sociale. Noi volevamo darci internamente una impronta importante che possa definire la direzione che Utravel vuole tracciare. Vogliamo affermarci a livello italiano e speriamo di poter aprire le porte all’Europa.”
Nel corso del 2023, la start up punta ad espandersi nel mercato del Sud Est Asiatico e Sud America e nei prossimi mesi verrà lanciata l’app di Utravel.
