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Turismo, Unioncamere: “Dati buoni, ma servono i fondi Pnrr”

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I dati confermano che il turismo è diventato un’attività economica che vale il 10 per cento del Pil del Piemonte, ma, per Unioncamere, è anche un campo che ha bisogno di risorse: “I fondi europei devono anche essere aperti a questo settore”, ha detto Paolo Bertolino, segretario generale Unioncamere Piemonte, nel corso del convegno “Giornata del turismo in Piemonte”.

“I dati del 2023 confortano e rendono giustizia al Piemonte: in questi ultimi anni si è lavorato bene. Siamo molto soddisfatti anche per una collaborazione con la Regione Piemonte che ci permette di fare cose importanti”, ha fatto poi sapere Gian Paolo Coscia, presidente Unioncamere Piemonte.

Per l’assessore a Cultura, Turismo, Commercio della Regione Piemonte, Vittoria Poggio, questo non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza, reso possibile anche dalla solidità culturale delle imprese. “È stato un lavoro di squadra, con VisitPiemonte. Un lavoro non calato dall’alto dalle pubbliche amministrazioni, ma condiviso. Abbiamo riscontrato dei dati straordinari: 6 milioni di pernottamenti e 15 per cento di turisti stranieri in più rispetto al 2022. La durata dei pernottamenti ha superato i dati nazionali: nel 2023 sono stati spesi 810 milioni”.

Le macrotendenze del turismo globale

Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale del commercio, a livello mondiale, stiamo arrivando al livello precedente alla pandemia. La speranza è poter raggiungere i livelli pre pandemici entro il 2024. L’Europa ha recuperato molto in fretta, rimane uno dei centri attrattivi principali del turismo internazionale (il recupero sul periodo pre-pandemico è del 94 per cento).

Uno degli indicatori che spaventa di più gli operatori sono gli eventi climatici estremi (28 per cento), oltre alle guerre in corso. Poi non sono più soltanto le componenti culturali dei territori a muovere i viaggiatori, ma anche le vibes (41 per cento), molto più difficili da intercettare. “È necessario quindi un approccio interdisciplinare”. L’Italia, nello specifico, può puntare sul turismo delle radici e il turismo wedding. C’è poi una tendenza che vede la ricerca di luoghi meno antropizzati, più autentici. Un interesse maggiore a luoghi vulcanici, archeologici, legati alla magia e allo stupore. L’essere umano cerca rifugio nei luoghi delle origini.

I dati dell’economia del turismo

In base ai dati dell’Osservatorio sull’economia del turismo delle Camere di Commercio, il 2023 consolida il periodo di ripresa dalla pandemia Covid, con un andamento economico delle vendite per lo più stabile se non in aumento per le strutture ricettive in Piemonte, rispetto agli anni pre-crisi; una crescita che coinvolge principalmente il comparto alberghiero (quasi 4 strutture su 10). Tra il 2022 e il 2023, la gran parte delle strutture ricettive ha mantenuto stabili i prezzi di vendita delle camere, accrescendo la propria attrattività rispetto ai competitor e attraendo così più flussi di turisti. Il 36 per cento delle strutture, invece, si è visto costretto ad aumentare i prezzi a seguito di un inasprimento dei costi di gestione, imputabili principalmente alle tensioni geopolitiche internazionali e al rincaro energetico. Nel complesso, il 2023 si chiude positivamente per oltre la metà delle strutture (51,4 per cento).

Le strutture ricettive in Piemonte sono sensibili ai temi della sostenibilità e del risparmio energetico, incentivato dalla situazione Russia-Ucraina. Inoltre, se molte imprese prestano attenzione alle problematiche green, solo una su 10 partecipa alla “corsa alla digitalizzazione”, escludendo il ricorso a figure professionali dedicate, nell’ottica di uno sviluppo futuro sul mercato turistico. “Il turismo è uno dei settori che chiede più risorse ma non ne trova – ha commentato Sarah Bovini, responsabile ufficio studi e statistica Unioncamere Piemonte –. In Piemonte poi siamo un po’ deboli sui trasporti locali, a parte Cuneo”.

La lettura del turismo attraverso i dati Mastercard

Secondo i big data generati dalla rete global di pagamento Mastercard, nel 2023 si è registrata una buona crescita della spesa Turistica rispetto all’anno precedente.

Il turismo in Piemonte evidenzia poi una distribuzione abbastanza equivalente tra nazionale e internazionale, con il secondo prevalente nei volumi complessivi. La spesa turistica è poi aumentata rispetto all’anno precedente. La spesa internazionale in Piemonte è fondamentalmente europea, con una prevalenza di svizzeri, tedeschi e francesi. Incide poco il turismo statunitense. Gli stranieri, infine, effettuano più pernottamenti rispetto agli italiani.

Andamenti e prospettive del turismo regionale

I dati dell’Osservatorio turistico della Regione Piemonte, mostrano che nel 2023 la quota del mercato estero nei pernottamenti passa dal 49 per cento del 2022 al 52 per cento, superando la quota nazionale. Il 2023 registra per la prima volta il sorpasso delle presenze estere in Piemonte rispetto alla quota del mercato domestico.

Il numero complessivo di strutture ricettive in Piemonte, è di 7.006 unità, che ha segnato un incremento importante negli ultimi 10 anni (del 17 per cento), evidenziando una concentrazione maggiore nel territorio della Città metropolitana di Torino e nel Cuneese.

“Le direttrici di sviluppo del turismo in Piemonte”

Nel corso dell’incontro, Giancarlo Banchieri (presidente Confesercenti Piemonte), Francesco Bordino (coordinatore regionale Piemonte e Valle d’Aosta Associazione “Borghi più belli d’Italia”), Fabio Borio (presidente Federalberghi Torino), Maria Luisa Coppa (presidente Ascom Confcommercio Torino), Alessandro Zanon (direttore Visit Piemonte)e Laura Zegna (presidente della Commissione Industria del Turismo Confindustria Piemonte) hanno confermato la rilevanza dei dati e la fiducia nel futuro.

“Ma dobbiamo fare in modo che il turismo ricada sull’economia territoriale. Su quello c’è molto da fare. Bisogna cioè uscire dai luoghi aulici del turismo e spingerlo verso i nostri negozi”, ha detto Coppa. “Dobbiamo puntare a ottenere il 10 per cento dei fondi destinati alle imprese”, ha aggiunto Banchieri. Zegna ha poi ricordato Torino Capitale della cultura d’impresa 2024 e la centralità del “turismo industriale”, su modello emiliano e marchigiano. Bordino ha infine fatto il punto sul problema delle connessioni nei borghi più marginali.