Ormai ci abbiamo fatto il callo: tirare le somme per il 2020 – l’anno più nero a livello economico e non solo – è un’attività logorante per gli attori della maggior parte dei settori imprenditoriali. Quello turistico, come quello della ristorazione, è stato tra i più emblematici di questa triste tendenza. A testimoniarlo non c’è solo il barometro di associazioni come Federalberghi o i dati relativi all’incidenza sul Pil, ma le storie – tangibili – dei lavoratori del terziario travolti dalla crisi.
L’Osservatorio nazionale del turismo rileva come, nel 2020, i visitatori totali internazionali e nazionali siano diminuiti del 60% rispetto all’anno precedente, per un totale di 68 milioni di turisti in meno. Nello scenario attuale, si stima che anche nel 2021 i valori rimarranno del 36% al di sotto di quelli registrati nel 2019, con una spesa totale ipotizzata di circa 95 miliardi. Anche sul mercato domestico è stato confermato il trend discendente del -46% (24 milioni di visitatori) durante lo scorso anno.
Per quanto riguarda il Piemonte, il turismo interno si è sostanzialmente dimezzato. Il profilo demografico dei visitatori è concentrato nelle fasce di età adulta, con un picco di rappresentanza del 23% nella categoria 45-54 anni. È quanto emerso questa mattina, 23 aprile, nella conferenza stampa “Il turismo in Piemonte nel 2020: dati e analisi di un anno complesso”, a cura dell’Osservatorio turistico regionale. Il 6% di ospiti bambini fino a 12 anni conferma la fruizione da parte delle famiglie, mentre i mesi più rilevanti per i movimenti turistici in valore assoluto sono stati – prevedibilmente – luglio e agosto.
L’apprezzamento del turismo piemontese passa attraverso il report dei dati di sentiment della ricettività: quelli relativi a Torino e alla prima cintura è leggermente più positivo rispetto al totale Italiano: 87,3/100 contro l’87,1/100 sul piano nazionale. Sempre nel 2020, la montagna si conferma essere la meta che meglio ha saputo reagire alla pandemia: il negativo degli arrivi rispetto al 2019 è del 36% in estate e addirittura del 35,1% per la stagione invernale.
Cresce anche il sentiment su internet. Sulla base di una misurazione della lettura aggregata delle recensioni web, nel 2020 il Piemonte come destinazione turistica è stata valutata 87,6 su 100, in crescita di circa 1 punto sul 2019 e superiore alla valutazione del totale Italia, che è di 86,9 su 100. Il 70,4% delle recensioni sono state di utenti italiani, il 29,6% di stranieri, con la Francia in testa con il 7,3%.
“In attesa di comunicazioni in merito alle strategie previste a livello regionale per l’estate (anche alla luce del nuovo Dpcm, ndr), il report dell’Osservatorio turistico permette di evitare cortezza nella lettura in filigrana sia degli aspetti negativi sia di quelli positivi e più incoraggianti nei confronti del futuro” ha commentato l’assessore al Turismo Vittoria Poggio al termine della conferenza trasmessa via Webex, dalla sala della Trasparenza del palazzo della Regione.