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Torino più sicura, delitti in calo secondo gli ultimi dati della Questura

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Diffusi i numeri della Polizia di Stato. Diminuiscono furti e rapine, in crescita le truffe online. Arresti sempre più mirati grazie alle segnalazioni.

Calano i delitti, in particolare furti e rapine. Aumentano invece le frodi informatiche, ma il bilancio parla di una complessiva diminuzione della criminalità. È un 2019 positivo quello fotografato dalla Questura di Torino, che ha diffuso i dati delle operazioni degli ultimi dodici mesi. Un quadro rassicurante per la città, su cui però vale la pena soffermarsi per capire come stia cambiando la delinquenza all’ombra della Mole.

 

IN CONTROTENDENZA, CRESCE LA CYBERCRIMINALITÀ

Partiamo dalla totalità dei delitti denunciati: si è passati dagli oltre 120mila del 2018 ai circa 112mila del 2019, per un calo del 6,8%. Il dato riguarda sia quelli contro la persona – da 6280 a 5853 – sia quelli contro il patrimonio, diminuiti di oltre l’8%. In particolare sono sempre meno i furti di ogni sorta di genere, dagli scippi ai borseggi, da quelli effettuati in appartamento a quelli messi a segno nei negozi e nelle attività commerciali: i numeri parlano di oltre 7mila casi in meno nello scorso anno solare. Si riducono anche le estorsioni (-16,9%) e le ricettazioni (-17,8%), mentre rimangono praticamente invariati gli omicidi volontari (10 a 12). Sono invece decisamente maggiori rispetto al 2018 le frodi informatiche, aumentate di oltre mille segnalazioni in dodici mesi (+10,7%). Una situazione allarmante per Torino, che già nell’ottobre scorso era stata collocata da Il Sole 24 Ore al sesto posto tra le province italiane per numero di truffe online (dati del dipartimento di Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno).

Non a caso lo scorso 29 ottobre – in occasione della Conferenza regionale sulla cooperazione internazionale al Castello di Moncalieri – il capo della Polizia Franco Gabrielli avvertiva sulla pericolosità del cybercrimine: «È importante ribadire che viviamo in un tempo in cui la condivisione delle informazioni è la base sulla quale si costruisce un efficace contrasto e un’efficace prevenzione alla criminalità. Siamo molto fieri dei nostri sistemi tecnologici, ma non dobbiamo smettere di lavorare per migliorarci».

 

MENO REATI, PIÙ ARRESTI

Ma, al netto dei reati, quanti sono stati gli arresti per i trasgressori? La domanda sorge spontanea se si pensa che gli organici della Polizia di Stato sono rimasti invariati rispetto agli anni passati. Ebbene, il 2019 è stato l’anno record di interventi in città e in provincia: se nel 2018 i numeri parlavano di 2568 fermi, un anno dopo alla stessa voce si contano 3282 arresti. Un incremento del 27,8%. Si tratta del dato più elevato degli ultimi dieci anni, raggiunto grazie anche alla collaborazione dei cittadini: le segnalazioni dei residenti infatti sono in aumento negli ultimi anni, con oltre 120mila denunce totali.

«Si tratta del massimo sforzo possibile con questo organico in provincia – dicono Luigi Mitola, capo dell’ufficio prevenzione generale che guida le volanti della questura, e Barbara De Toma, dirigente della divisione anticrimine – se da un lato riportiamo una minore delittuosità sul territorio, dall’altro c’è una maggiore propensione a scoprire e reprimere i reati». Dati che però contrastano con la percezione della criminalità. L’ultimo rapporto annuale del Censis (novembre 2019) infatti sottolinea come il 60% dei piemontesi avverta fortemente il rischio di subire un reato. «Possiamo sicuramente affermare che la sicurezza reale nella nostra città è aumentata nel corso dell’ultimo anno – aggiungono Mitola e De Toma – ora si tratta di far passare i nostri risultati ai cittadini. Torino, tra l’altro, è uno dei capoluoghi in cui il livello di denuncia è più elevato rispetto al resto d’Italia». Per quanto riguarda invece gli individui fermati e poi rimessi in libertà, la Questura parla di circa 7mila casi negli ultimi dodici mesi, un dato costante rispetto all’anno precedente.

 

SPACCIO E DETENZIONE

Capitolo a parte rappresentano i cosiddetti “delitti contro l’incolumità pubblica”, identificati con la detenzione e lo spaccio di stupefacenti. I torinesi trovati in possesso di sostanze sono 2206, in crescita rispetto ai 1942 del 2018. Di conseguenza sono aumentati anche gli arresti e i fermi, con un incremento di 14 punti percentuali nell’anno solare. Anche in questo caso risultano decisive le quasi 2mila segnalazioni dei torinesi.

Oltre 350mila grammi sequestrati, di cui la stragrande maggioranza sono cannabinoidi (334mila). Solo 4 i chilogrammi di cocaina requisita (pochissima rispetto alla sua risaputa diffusione), mentre tornano a salire i quantitativi di eroina (9 chili) e droghe sintetiche (oltre un chilo). Un quadro che rispecchia fedelmente la situazione italiana degli ultimi dieci anni. Nel nostro Paese infatti – dal 2009 ad oggi – la quantità di eroina sequestrata è calata del 53% (dato tornato a crescere solo nell’ultimo anno), è rimasta circa invariata quella di cocaina (-1,3%) mentre è cresciuta esponenzialmente quella di marijuana e hashish (+194%).

 

FEDERICO CASANOVA

Articolo tratto dal Magazine Futura uscito il 5 febbraio 2020. Leggi il Pdf cliccando qui