La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

Torino, Lonely Planet: la nostra intervista ripresa oggi da Repubblica

condividi

Ecco il testo integrale del nostro colloquio esclusivo con Angelo Pittro, direttore commerciale e marketing di Edt, che pubblica la versione italiana della celebre guida di viaggi da 25 anni

di Raffaele Angius , video di Corinna Mori
Angelo Pittro, direttore commerciale e marketing di Edt – Lonely Planet Italia. L’intervista uscita il 27 febbraio su Futura Magazine (Pdf)

“Esiste un ciclo del viaggio: ti informi, pianifichi, parti, condividi. Noi vogliamo accompagnare i lettori in tutte queste fasi”: Angelo Pittro, direttore commerciale di Edt (Edizioni di Torino), cura l’edizione in italiano di Lonely Planet che si appresta a festeggiare i 25 anni italiani e i 40 anni internazionali.

Come festeggerete questo traguardo?

Cinque anni fa celebrammo stampando in italiano la prima guida Lonely Planet dal titolo Across Asia on the cheap. Stavolta puntiamo a organizzare un evento per il quale abbiamo anche chiesto la collaborazione degli organizzatori del Festival della Tv e dei Nuovi Media di Dogliani, e probabilmente si chiamerà “Ulisse”. L’obiettivo è di diffondere la cultura del viaggio. Amiamo trasmettere la voglia di viaggiare e cercheremo di farlo creando un’occasione di incontro tra musica, teatro, food e fotografia, per rivolgerci in tanti modi a tante persone diverse.

È vero che siete in trattativa con Bergamo e avete rinunciato a farlo a Torino? Come mai?

Si, perchè mesi fa abbiamo scritto alla sindaca Appendino al Comune di Torino ma non ci hanno ancora fissato un incontro, mentre a Bergamo il sindaco Giorgio Gori, forse perchè puntano sul loro aeroporto, si è dimostrato subito molto interessato.

Come nasce il sodalizio tra Edizioni di Torino e Lonely Planet?

Questa casa editrice è nata quarant’anni fa con un catalogo fondato sulla musicologia. All’inizio degli anni anni ‘90 abbiamo cercato di capire come espanderci. L’editore pensò a Lonely Planet e così parlò con i fondatori Tony e Maureen Wheeler. Iniziarono questa collaborazione con una stretta di mano. Era la prima volta che una guida Lonely Planet veniva tradotta in un’altra lingua e questo modello è nato a Torino. Sono trascorsi 25 anni sulla base di questa stretta di mano e oggi siamo l’editore di riferimento anche in Italia con una quota di mercato del 45%: una guida di viaggi su due è una Lonely Planet.

Il fatto che EDT sia torinese è stato determinante?

Torino è stata per tanti anni una delle capitali dell’editoria italiana, ma come numero di posti di lavoro non era particolarmente sensibile né al tema della cultura in generale, né a quello dei viaggi. Forse sono queste le ragioni che hanno portato i nostri editori a osare: se vuoi fare un’operazione dirompente devi partire dalla periferia. Pensa alla musica: ti aspetti che una nuova tendenza, un nuovo artista o un nuovo genere possano arrivare più facilmente da una multinazionale o da un autore indipendente della periferia?

Come vi muovete nell’epoca del digitale?

Vogliamo distribuire contenuti pratici e di qualità. Per questo oggi mettiamo a disposizione del lettore i capitoli separati. Così se vuoi partire dall’Italia e arrivare in Scozia non hai bisogno di tutte le guide intermedie, puoi fare un itinerario e realizzare la tua guida personalizzata direttamente da internet. Circa l’80% delle guide è disponibile nei formati ePub e PDF.

Con Internet aumentano anche i concorrenti sul mercato.

Oggi ci confrontiamo prevalentemente con un mercato non tradizionale. Per competere con Google, Facebook o Trip Advisor, abbiamo scelto di mantenere forte la nostra identità. La differenza tra noi e loro è la qualità dei contenuti. Dentro alle nostre guide c’è un esperto viaggiatore, un giornalista, che ha pianificato il suo viaggio e poi è andato sul campo a esplorare. Su internet è pieno di informazioni, ma spesso dietro non ci sono le competenze di chi lo fa per professione.