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Diritto alla casa: il dialogo di Torino-Chicago Lab

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Dall’iniziativa del gruppo di maggioranza della giunta torinese nasce la proposta di un accordo tra proprietari, amministratori di condominio, agenti immobiliari e associazioni di inquilini e antirazziste per stabilire un protocollo contro le discriminazioni e le barriere all’accesso alla casa. È una delle proposte presentate all’incontro Torino-Chicago Lab, tra l’assessore alle Politiche sociali, Jacopo Rosatelli; il consigliere comunale Abdullahi Ahmed e la delegazione della città di Chicago a proposito dei costi della segregazione socio-spaziale di gruppi o comunità etniche. C’è stato uno scambio di politiche già attive e di progetti futuri: il focus è stato sulle difficoltà di ingresso delle persone straniere non comunitarie al mercato privato delle abitazioni. Il problema si collega al fatto che non avendo un’abitazione chi è straniero non può richiedere il permesso di soggiorno e di conseguenza non può trovare lavoro. 

La volontà della proposta di Sinistra Ecologica e Partito Democratico della giunta di Torino è quello di sradicare il razzismo implicito di proprietari e amministratori di condominio che non affittano case e appartamenti a persone straniere. Il pensiero da cambiare è quello per cui si crede che affittare a persone non comunitarie sia quello di vedere il valore del caseggiato diminuire. Questo modo di riflettere porta gli stranieri ad aggregarsi solo in certe zone della città, processo che favorisce un’inevitabile esclusione e discriminazione dalla vita cittadina. Il fenomeno viene aggravato dai prezzi sempre più alti degli affitti, che spingono le persone meno abbienti in zone sempre più periferiche. A fronte di ciò la città di Torino ha già attivato dall’inizio dell’anno una misura, in attuazione della Legge 431/98 e s.m.i. e del Decreto Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 16/01/2017, che prevede un accordo tra il Comune, i proprietari e le associazioni di inquilini, il cui obiettivo è la riduzione del canone di affitto per le fasce di popolazione più deboli. 

All’incontro è emersa anche la questione dei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr), ieri al centro di un ordine del giorno dell’assessore Jacopo Rosatelli, approvato in Giunta, in cui si auspica che il Cpr di Torino, da poco chiuso a seguito dei diversi incendi dell’ultimo periodo, non riapra mai più. Anche il problema delle case popolari è stato presentato alla delegazione di Chicago: Sinistra Ecologica afferma di voler sostenere la presenza delle case popolari in tutte le zone della città e non assecondarne la trasformazione in edifici privati. 

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