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Per i vent’anni di attività, la Filarmonica del teatro Regio porta la musica nelle vie della città

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Mercoledì 28 febbraio la musica della Filarmonica del teatro Regio di Torino accompagnerà i cittadini per tutta la giornata. Dalle 8.30 alle 18.30 i musicisti porteranno la musica fuori dalle sale del teatro per raggiungere i luoghi iconici della città. “Vogliamo un teatro sempre più aperto, per questo porteremo la musica fuori dalle solite mura”, dice Mathieu Jouvin, sovrintendente del teatro Regio.

“Un quintetto di corni, un quartetto d’archi e un trio d’ance viaggeranno e regaleranno brevi spettacoli in luoghi in cui non c’è mai stato un concerto di musica classica, come le stazioni di porta Nuova e porta Susa o i mercati – spiega Enrico Carraro, prima viola della Filarmonica e consigliere da nove anni -. Sono luoghi in cui la città vive quotidianamente, popolati da tutta la cittadinanza, dal bambino all’anziano che non è mai andato a un concerto”.

L’iniziativa è stata pensata per celebrare l’anniversario della Filarmonica trt, fondata vent’anni fa su iniziativa dei professori d’orchestra. Il primo marzo 2004 debuttava con Appalachian Spring, suite dal balletto e, nella stessa data, tornerà su quel palco dove tutto è iniziato con il secondo evento dell’anno, interamente viennese a direzione del maestro Yutaka Sado. “Questi vent’anni sono un punto di arrivo, ma anche di rilancio”, commenta il presidente della Filarmonica, Giuseppe Lavazza.

In questi anni la Filarmonica si è fatta conoscere al grande pubblico in particolare per la musica da film, cioè spettacoli con l’esecuzione in sincrono dal vivo delle colonne sonore originali delle più celebri pellicole del cinema muto. Quest’anno, per continuare il filone, è prevista la proiezione con colonna sonora eseguita dal vivo del film The great dictator (1940), con la regia di Charlie Chaplin. Nel 2024, inoltre, la Filarmonica muoverà i primi passi in un nuovo ambito creativo, con il progetto Computing trascendence, realizzato in collaborazione con il duo elettronico Ozmotic e la rielaborazione strumentale di Alberto Barberis.

“Questa stagione prevederà un programma allargato in grado di coinvolgere non solo la città – continua Lavazza – ma anche giovani promettenti e alunni. Ci siamo posti obiettivi di natura sociale per contribuire a una crescita che sia a 360 gradi, facendo entrare la musica anche nel territorio sociale della nostra società”.