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Stellantis, per Fim Cisl a Mirafiori serve una seconda vettura

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Le parole dell’Ad di Stellantis Tavares hanno riportato un po’ di serenità nel gruppo e nei sindacati. L’amministratore delegato si è detto soddisfatto degli incentivi stanziati dal governo per auto ibride e elettriche e ha confermato l’obiettivo di 1 milione di veicoli prodotti entro il 2030, se non prima. Dichiarazioni salutate con favore dal segretario nazionale della Fim Cisl Ferdinando Uliano, intervenuto all’assemblea nazionale dei delegati sindacali di Stellantis: “Ha riportato chiarezza rispetto alla confusione portata dalle sue dichiarazioni della scorsa settimana”.

Uliano ha però anche sottolineato che da parte dell’azienda “servono scelte concrete. Mirafiori non può perdere la sua missione produttiva”. Nonostante l’hub dell’economia circolare e le altre iniziative messe in campo dal Gruppo nello stabilimento torinese, non basta, per il segretario, la sola produzione della 500 elettrica, anche se a pieno regime: “Una seconda vettura di largo consumo deve andare a Mirafiori“, indipendentemente dal modello. Molto più sicura invece la situazione dello stabilimento di Pomigliano, che viaggia a piena produzione e attira lavoratori anche da altri stabilimenti italiani.

Riguardo Maserati, Stellantis vuole rafforzare il proprio settore del lusso ma senza fretta: il progetto per la nuova quattro porte è pronto, ma l’azienda non ha intenzione di cominciare la sua produzione prima del 2028. Anche in questo caso, per il segretario Fim Cisl “serve una strategia più aggressiva, a partire dalle tempistiche, per evitare la cassa integrazione”. Fondamentale comunque è stato l’implemento degli incentivi, che dovrebbero stimolare la domanda delle auto elettriche, e dare di conseguenza una spinta alla produzione. La stima è che, rispetto a un’automobile dello stesso modello con motore endotermico, quella elettrica costi il 40% in più e che il gap si possa ridurre al 20% in cinque anni. Periodo in cui sarà necessario mantenere questi incentivi da parte dello Stato.

Per Cisl, è importante che Stellantis sia responsabile anche della strategia riguardante l’indotto e che si assuma pobiettivi concreti all’interno di un’accordo quadro che definisca i ruoli della varie parti in causa. Intanto si attende il tavolo di martedì 20 in Comune, a Torino. Resta chiave il nodo del contenimento dei costi energetici, che rendono i nostri stabilimenti meno competitivi rispetto a quelli all’estero: le amministrazioni potrebbero avere un ruolo importante nel contenimento dei costi dell’energia.