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Stand up comedy: Sparacino incanta Torino

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“Torino è casa per me, torno sempre con grande piacere”. Pietro Sparacino è uno degli stand up comedian più in voga nel panorama nazionale. È stato inviato per le Iene dal 2015 al 2017 e autore di Scherzi a Parte nel 2019. Ora è in giro per tutta la penisola con il suo nuovo monologo “Il ventennio” prodotto da The Comedy Club, con il quale ha fatto tappa anche a Torino da Off Topic lo scorso 26 marzo.

Com’è andata la serata torinese?

“È stata una serata bellissima, l’ennesimo sold out con un’ottima apertura di Pietro Maccabei. Sono molto orgoglioso. In generale, il tour sta andando benissimo”.

Perché gli spettacoli di stand up comedy stanno avendo così tanto successo?

“La comicità va sempre di pari passo con il clima culturale del paese in cui cresce e si sviluppa. Quindi se fino a 10/15 anni fa c’era bisogno dei tormentoni, ora c’è bisogno di una comicità che sia più vera. Quando abbiamo iniziato nel 2009 siamo riusciti a intercettare tutti quelli a cui non piaceva il cabaret. Anche gli spettatori hanno maturato una diversa sensibilità rispetto al passato”.

C’è bisogno di spensieratezza?

“No, il cabaret rispondeva al bisogno di spensieratezza. La stand up comedy, invece, ti ricorda che hai un sacco di problemi ma non sei solo. Ti aiuta a esorcizzare paure, taboo e tutte le storture della società. Io credo che da una serata di stand up comedy si possa uscire più consapevoli. Forse più appesantiti ma più consapevoli”.

Un monologo di stand up funziona se riesce a lanciare un messaggio?

“Non siamo santoni. Io salgo sul palco e cerco di esprimere le mie esigenze comunicative. Dopo di che, se le mie esigenze comunicative combaciano con la sensibilità e l’emotività degli spettatori ben venga, ma io non sono Gandhi e nemmeno Beppe Grillo. Il mio obiettivo è quello innanzitutto di far ridere. Non voglio erudire o convertire qualcuno, altrimenti c’è il rischio di cadere nella retorica”.

Di cosa parla “Il ventennio”?

“Io porto in giro la celebrazione dei miei vent’anni di carriera attraverso quelli che sono stati i miei fallimenti. La mia esigenza è stata quella di divertirmi su cosa è andato storto nel mio percorso lavorativo. Tutti nella vita abbiamo avuto a che fare con i fallimenti, gli spettatori magari dopo questo spettacolo possono viverli in maniera più leggera”.

La stand up è un fenomeno che si è diffuso in maniera capillare in tutta Italia?

“Io da poco sono andato a fare uno spettacolo a Caltanisetta. Città difficilmente raggiungibile anche da chi ci vive, quindi posso sicuramente confermare che negli ultimi 15 anni la stand up in Italia si è diffusa davvero dappertutto”.