Due torinesi su cinque dormono male. E si trascinano dietro rischi per la salute. A rivelarlo è l’ultimo sondaggio dell’Osservatorio sanità di UniSalute, da cui emerge che il 40% dei cittadini si dice “poco o per niente soddisfatto” della qualità del proprio sonno. Solo il 10% dichiara di essere “molto soddisfatto”. Tra i disturbi più diffusi il primato va ai risvegli notturni: il 44% del campione ne soffre spesso oppure ogni giorno. Seguono poi il russare (36%), l’avere un sonno agitato (33%), la difficoltà ad addormentarsi (32%) e la stanchezza cronica (28%).
La metà di chi soffre di questi problemi non ha adottato rimedi, mentre il 21% si è rivolto al medico di base e il 19% a soluzioni fai da te. Come minoranza c’è chi ha tentato con rimedi farmaceutici (6%) o consultato uno specialista del sonno (4%). A detta dei torinesi è lo stress la principale causa della scarsa qualità del sonno. Per il 72% di loro, infatti, è un fattore determinante. E uno su quattro sostiene di avere orari troppo irregolari, mentre altri legano le notti difficili con l’eccessiva esposizione agli schermi durante la giornata (24%) o altri motivi di salute (21%).
Tra le buone pratiche per dormire meglio, quella più condivisa è andare dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora. Quasi una persona su tre cerca di avere questa regolarità. Altre abitudini favorevoli sono schivare il consumo di cibi pesanti la sera (25%) e la predilezione di attività rilassanti, compresa la lettura prima di andare a dormire (22%). Più di uno su tre, inoltre, utilizza almeno saltuariamente app e dispositivi per il monitoraggio del sonno.
Sulle abitudini di vita, UniSalute ha scoperto che i torinesi sono mattinieri. Il 53% confessa di svegliarsi prima delle 7, poco sopra la media nazionale (52%). Sull’orario di addormentamento, la fascia oraria più gettonata è quella tra le 23 e la mezzanotte, quando va a dormire più di un torinese su tre. In media le ore dormite sono pari a 6 o 7 a notte, perciò meno delle otto ore ideali.