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“Si vive una volta sola”: Verdone parte da Torino per lanciare il suo nuovo film

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“Si vive una volta sola Carlo, buttati e un giorno mi ringrazierai”. Esortato così dalla madre, Carlo Verdone esordiva come cabarettista sui primi palcoscenici della sua vita: erano gli anni ’70. Dopo oltre 40 anni di carriera e molti film e spettacoli alle spalle, il regista e attore romano riprende la frase della mamma e la rende il titolo del suo ultimo film: Si vive una volta solo, appunto.

Il film sarà nelle sale dal 26 febbraio, ma Verdone – insieme al cast composto da Anna Foglietta, Max Tortora e Rocco Papaleo – ha scelto di iniziare il tour di presentazione proprio da Torino. “È una città che ho visto crescere e diventare splendente – ha raccontato – e poi è la città del cinema e il suo pubblico è molto attento e severo. Per questo ho deciso di partire da qui”.

Il film è un “on the road” tutto ambientato in Puglia, una storia corale che racconta l’animo umano e il suo completarsi all’interno di un gruppo. “Sono sicuro che il pubblico ne sarà molto coinvolto, anche perché è pieno di colpi di scena”, ha spiegato Verdone raccontando la trama.

 

Le risate saranno assicurate, ma “come tutti i grandi film di Carlo è anche molto drammatico – specifica Anna Foglietta – finisci il film ridendo, ma con una sensazione amara”. Anna, nella sala operatoria di Si vive una volta sola, è l’infermiera strumentista e, per entrare meglio nella parte, si è confrontata con tante persone che, nella vita, svolgono questo lavoro: “Sono contenta di essere riuscita a dare loro voce, è stata un’esperienza molto bella e molto forte”, ha detto.

 

La forza più grande del film, però, è la sintonia che non solo i personaggi hanno dentro e fuori dalla sala operatoria, ma anche il cast stesso nella vita reale. “Se non ci fosse stata quell’amalgama e quella complicità tra di noi sarebbe stato molto complicato conferire al film la freschezza che richiedeva”, continua Foglietta. È una storia di amicizia, dunque, e tutti e quattro gli attori sono d’accordo sull’importanza di raccontare i rapporti umani, l’amore e il dolore ma, soprattutto, l’energia che il supporto reciproco può dare nell’affrontare le difficoltà. “L’amicizia è fondamentale”, conclude Max Tortora, che scherza: “Io ne ho uno solo di amico, ma è sempre quello”.

 

MARTINA STEFANONI