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Scontri Unito, la proposta del Rettore: “Niente spazi per chi non si dichiara antifascista”

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Antifascisti, antirazzisti e antisessisti. Per avere spazi all’interno di Unito i gruppi studenteschi dovranno dichiarare di riconoscersi in questi valori. È la proposta lanciata dal Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna. L’idea nasce in seguito agli scontri e agli episodi di violenza che si sono verificati nei giorni scorsi nelle sedi dell’università. “Si tratta di eventi gravi che ci hanno molto preoccupato, anche perché si inseriscono in un quadro cittadino di episodi di razzismo e fascismo”, ha dichiarato Geuna. “L’università si pone contro ogni forma di violenza. Ci impegneremo al massimo perché i nostri campus siano sedi in cui il dialogo si svolge attraverso forme democratiche e non violente”.

Il Rettore ha ribadito la volontà di continuare il dialogo aperto con la comunità degli studenti e ha sottolineato l’importanza per l’università di ricoprire un ruolo istituzionale e non politico nel mantenimento di un clima sereno e sicuro per tutta la comunità studentesca. Ha inoltre sottolineato come l’ateneo si riconosca nei valori di antirazzismo, antifascismo e antisessismo nell’azione educativa che porta avanti ogni giorno.

Geuna ha annunciato che proporrà in Senato accademico e in Consiglio di amministrazione che venga sottoscritto dalle associazioni di universitari un articolo contenuto in un regolamento stilato nel 2018. L’articolo in questione prevede, tra i requisiti necessari per essere iscritti all’albo delle organizzazioni studentesche, di “rispettare i principi di democraticità, libera partecipazione, antirazzismo, antisessismo e antifascismo nelle finalità e nell’organizzazione delle attività”. Chi non sottoscriverà esplicitamente questo punto non avrà diritto agli spazi dell’Università per le proprie attività.

ROBERTA LANCELLOTTI