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Rsa in Piemonte, la Regione risponde agli attacchi: “Tamponi triplicati nell’ultima settimana”

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L’area Rsa dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte sta aumentando gli sforzi per rispondere alle difficoltà delle residenze per anziani. È questo il messaggio lanciato dalla Giunta Regionale nella conferenza stampa del 15 aprile. L’opposizione però replica che le difese d’ufficio non possono fermare il Covid-19.
Gli assessori al Welfare Chiara Caucino e alla Sanità Luigi Icardi hanno respinto le polemiche degli ultimi giorni, a seguito delle notizie di residenze per anziani diventate focolai di contagio. Lo scontro politico con le opposizioni si è inasprito a seguito della delibera della giunta regionale, datata 20 marzo e pubblicata tardivamente sul Bollettino ufficiale, che avrebbe autorizzato l’attivazione di posti letto per pazienti positivi al Covid-19 nelle Rsa. “La delibera è stata fortemente travisata. Si riferisce a strutture e reparti vuoti dove trasferire pazienti positivi. È circolata una bozza priva di qualsiasi validità prima dell’approvazione di giunta. Non è mai successo in nessun caso che pazienti positivi di ospedali siano stati trasferiti in strutture residenziali e nessuno ha mai avuto intenzione di fare una cosa del genere” ha dichiarato l’assessore Icardi.
“Il nostro operato è andato nella direzione di risolvere le criticità che pesano sulle residenze sanitarie a livello di personale, dispositivi di protezione individuale ed effettuazione di tamponi” ha affermato l’assessora Caucino. Proprio su quest’ultimo fronte l’Unità di Crisi rivendica di star impiegando tutte le sue energie per rispondere all’emergenza. A fronte di 4.085 tamponi effettuati nelle Rsa di tutto il territorio regionale fino allo scorso 9 aprile, il dato è salito a 13.940 nello spazio di cinque giorni. Si tratta del 33% della popolazione complessiva delle strutture tra ospiti e personale, entro la fine della settimana si dovrebbe arrivare al 40%. I tamponi risultati positivi sono 3.610, 4.577 sono ancora in attesa di esito.
“Il quadro evidenzia che la situazione non è così drammatica come poteva sembrare dalle notizie che si apprendevano per vie non ufficiali” ha concluso Antonio Rinaudo, responsabile dell’ufficio di coordinamento dell’area giuridica. “Il contatto diretto con le strutture contattate dall’area Rsa dell’Unità di crisi ha dimostrato che in quasi il 90% dei casi intervistati non vi sono casi di gravità patologica”.
I decessi registrati dalle fonti ufficiali nelle Rsa piemontesi nel primo trimestre del 2020 sono stati 407 in più rispetto allo stesso periodo del 2019. Di questi, 248 sono stati accertati come legati al contagio da Covid-19.

L’opposizione replica con il capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, che solleva domande sui dati forniti e stigmatizza l’atteggiamento degli assessori: “Sappiamo che da inizio anno sono mancate 2.874 persone nelle strutture e 248 sono morte per Covid, ma quante avevano fatto un tampone? I privati hanno certo commesso errori, ma la Regione non ha nulla da rimproverarsi? Ora come preserverà l’altra metà degli ospiti non ancora contagiati? La Giunta si consegna medaglie davanti a una strage senza fine. Basta con l’arroganza e le difese d’ufficio”.

I dati ufficiali della Protezione Civile sul contagio in Piemonte

Alle 19.30 del 15 aprile, i dati comunicati dall’Unità di crisi della Regione Piemonte riportano 95 nuovi decessi di persone positive al test, di cui 30 registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid). Le morti accertate superano così quota 2 mila, arrivando a un totale di 2.064. Il bollettino dei contagi fa registrare +673 rispetto alla giornata di ieri. Dei 18.446 contagiati, oltre la metà si trovano nelle province di Torino e Alessandria. I pazienti guariti sono 1.628 e 1.437 quelli in via di guarigione. I ricoverati in terapia intensiva sono 358, undici in meno rispetto alla giornata di ieri. I ricoverati in altri reparti ospedalieri sono 3.406, mentre le persone in isolamento domiciliare sono 9.553.

LUCA PARENA