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Riqualificazione in vista per “Le Nuove” con il Pnrr

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A 153 anni dalla sua inaugurazione, il carcere di Torino “Le Nuove” verrà riqualificato grazie ai fondi del Pnrr. Il progetto interesserà più di 10mila metri quadrati, per oltre 24 milioni di euro. Responsabile è l’azienda Politecna Europa, che si occuperà della riqualificazione, il restauro, l’efficientamento energetico e sismico di tre bracci e delle ex officine, che ospiteranno gli uffici della Procura e del Tribunale di sorveglianza di Torino. 

Le Nuove sono state costruite tra il 1857 e il 1869 per sostituire le strutture carcerarie diffuse in quella che al tempo era capitale la del Regno d’Italia. L’architetto Giuseppe Polani impostò il progetto su uno schema a doppia croce, seguendo l’esempio del sistema panopticon, un sistema carcerario ideale ideato dal filosofo Jeremy Bentham nel 1791 e basato su una torre centrale di osservazione, attorno alla quale si sviluppa una costruzione circolare con le celle. Durante il fascismo, il carcere ospitò numerosi oppositori politici e, dopo l’armistizio, anche ebrei e partigiani. Tra loro vi era Emanuele Artom per esempio, partigiano ebreo morto torturato dentro le Nuove nel 1944 dopo essere stato catturato durante un rastrellamento.

Negli anni Ottanta furono sostituite come istituto penitenziario dal carcere del quartiere delle Vallette, nella periferia di Torino, poi nominato Casa circondariale Lorusso e Cotugno. Dall’inizio degli anni 2000 le carceri Nuove ospitano anche un Museo dedicato, il cui percorso accompagna i visitatori nelle celle, nel bunker antiaereo interno e nella Chiesa centrale.

Luca Massimo Giacosa, CEO di Politecna Europa, racconta che la società ha “sempre avuto un occhio privilegiato per i bandi internazionali e nazionali di appaltistica pubblica”. Riguardo le parti del complesso carcerario interessate dal progetto “verranno suddivise tra la Procura e il Tribunale di sorveglianza, che in questo momento è in via Bologna. Una redistribuzione funzionale della destinazione d’uso”. Il museo interno al carcere sarà inoltre una parte integrante del progetto, per una coabitazione con l’ente giudiziario. Dal punto di vista strutturale invece, Giocosa aggiunge che sono previsti interventi di miglioramento di accessibilità ad alcuni ambienti e spazi, supervisionati dalla sovrintendenza, come l’ampliamento per alcune celle o per zone comuni come i solai di divisione degli ambienti.

I lavori inizieranno probabilmente all’inizio del prossimo anno, dopo una fase di progettazione che si è rivelata molto rapida.

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