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I grandi editori voltano pagina. Ricardo Levi candidato Presidente dell’Aie

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Una legge dello sport recita che dopo la sconfitta si deve cambiare l’allenatore.

I numeri record del 30° Salone Internazionale del libro, che si è conclusa lunedì al Lingotto di Torino, hanno costretto l’Associazione Italiana Editori a un repentino cambio di direzione, in tutti i sensi.

I grandi editori avevano deciso di non partecipare al Salone di Torino per organizzare “Tempo di libri“, una manifestazione parallela che si è svolta nell’aprile scorso alle Fiere di Rho (MI). Una scelta che, a posteriori, si è rivelata fatale per Federico Motta, presidente uscente di Aie.

Stamattina l’assemblea convocata a Milano e Roma ha scelto a larghissima maggioranza Ricardo Franco Levi come candidato presidente. L’elezione si svolgerà il 28 giugno prossimo a Milano.

Ricardo Levi, classe 1949, è stato portavoce dell’ex primo ministro Romano Prodi tra il 1997 e il 1998, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria e autore di un disegno di legge per regolamentare il settore, nonché fondatore e direttore di “L’Indipendente”.

Le prime parole di Levi, sentito al telefono da Futura: “Questa candidatura mi fa molto piacere e di sicuro va nella direzione di riportare l’unità nel mondo del libro in Italia. Bisogna rimettere al centro il tema nazionale del mondo della lettura, recuperando le fratture tra gli editori”.

Non è in discussione “Tempo di libri”, che ha visto la partecipazione di circa 60mila presenze, la metà di quelle registrate al Lingotto, ma “si dovrà ragionare su tempi e luogo – ha proseguito Levi – perché si può e si deve fare sempre meglio”.

Aria di spostamento di date per “Tempo di libri”, che potrebbe entrare in calendario in autunno. “Faremo tutte le valutazioni del caso per evitare sovrapposizioni con gli altri grandi eventi: c’è spazio per tutti nel panorama italiano dei festival culturali”.

Dopo il boom del Lingotto, nella “guerra del libro” è interesse di tutti firmare in fretta un “cessate il fuoco” e la scelta di Levi sembra stata fatta per questo scopo.

DAVID TRANGONI