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Problemi fisici e psicologici, la pandemia colpisce tutti

I ripetuti periodi di quarantena, lo stress e l’incertezza sul futuro hanno avuto delle ripercussioni evidenti sulla popolazione italiana. Lo afferma un’inchiesta di Top Doctors®, azienda specializzata in servizi tecnologici per la sanità privata. Un team di esperti ha infatti evidenziato problemi di carattere sia fisico che psicologico nella popolazione tramite un sondaggio somministrato alla propria community (il numero di soggetti del campione non è stato riportato) dal quale sono emerse numerose criticità.

Uno dei primi risultati è che oggi la frustrazione è lo stato d’animo prevalente tra le persone. Mentre a marzo 2020 ciò che regnava era la paura, pur con la speranza di uscire dalla crisi in tempi brevi, un anno dopo i continui sacrifici e gli stravolgimenti che hanno subito le vite di tutti hanno prodotto uno stato di logoramento della condizione psicologica. Come riportato dall’inchiesta, la frustrazione è lo stato d’animo prevalente per il 39% degli intervistati, seguita dalla stanchezza (28%) e dalla rabbia (23%). Proporzionalmente è cresciuta anche la richiesta di supporto psicologico, con il 9% degli intervistati che afferma di aver iniziato a frequentare terapeuti. È importante sottolineare che ad essere colpiti da problemi di questa natura sono tanto le persone che hanno subito delle perdite a causa del covid-19 quanto chi in realtà non è stato vittima della pandemia.

Oltre ai problemi di natura emotiva e psicologica, sono stati riscontrati anche dei problemi fisici. Quattro persone su 10 affermano di essere ingrassate nell’ultimo anno a causa della vita sedentaria e della chiusura delle palestre e dei centri sportivi. Il 63% invece afferma di soffrire di disagi fisici legati allo smartworking, nuova abitudine che ha sconvolto il mondo del lavoro e ha costretto migliaia di persone a passare giornate intere seduti in casa propria davanti a uno schermo. In particolare, i disturbi più frequenti sono tensioni alla zona di spalle e collo (34%), mal di testa frequente (29%), occhi lucidi oppure secchi (26%), mal di schiena (22%), pesantezza e gonfiore alle gambe (18%). Solo il 12% però si è rivolto all’aiuto di uno specialista.

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In ultimo si afferma che gli italiani si curano molto di meno. Con l’avvento del Covid-19 che ha messo in ginocchio in nostro sistema sanitario pubblico, le persone hanno dovuto rimandare o annullare le proprie visite mediche non urgenti, e questo ha portato minore cura e prevenzione delle proprie patologie. Il 59% degli intervistati ha affermato di aver disdetto volontariamente gli appuntamenti, mentre il 25% se lo è visto annullare a causa dell’emergenza.

Una possibile risposta all’ultimo problema è rappresentata dalla telemedicina, ovvero la possibilità di svolgere visite online con dei medici specializzati. Tali trattamenti non sono ovviamente sostitutivi di una visita di persona, ma rappresentano comunque un possibile filo diretto tra medico e paziente.