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Politiche migratorie inefficaci, lo studio di Idos

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Procedure contorte, meccanismi disfunzionali e previsioni irrealistiche sono, secondo il report Oltre gli Sbarchi di Idos, il risultato delle politiche migratorie italiane dell’ultimo quarto di secolo.

Uno dei principali punti critici è rappresentato dal legame permesso di soggiorno – contratto di lavoro. A partire dalla legge “Bossi-Fini” che, dal 2002, ha abolito il la possibilità di ingresso in Italia per la ricerca di lavoro, legando così il rilascio del permesso di soggiorno a un contratto lavorativo. Una condizione che ha reso più facile perdere il titolo peggiorando le già precarie e difficili condizioni giuridiche e di integrazione di migliaia di persone, così più facilmente soggette ad abusi e con ricadute sullo stesso tessuto sociale, economico e culturale di tutto il Paese.

La conferma dell’inefficacia delle politiche è indicata dal report nel numero di stranieri in condizioni di irregolarità giuridica nel Paese, da anni invariato intorno al mezzo milione. Solo nel 2022, la cifra ha riscontrato un calo raggiungendo la cifra di 458mila, grazie alla regolarizzazione del 2020 che, oltre a non aver accelerato l’iter di verifica delle richieste di permesso di soggiorno per lavoro, deve ancora essere portata a termine. A maggio 2023, solo il 31% delle 207mila domande presentate dai datori di lavoro ha terminato l’iter con il rilascio del permesso, mentre il 15% è stato rigettate definitivamente, lasciando senza risposta più della metà delle richieste. Alla luce di questi dati, il report, sostenuto dall’Istituto di studi politici S. Pio V, indica l’assenza di risultati nel lungo termine delle regolarizzazioni di massa una tantum.

Anche il sistema di espulsione delle persone cosiddette irregolari appare in stallo. Nel 2022, solo l’11.7% delle 36.770 persone raggiunte da provvedimento di espulsione sono state rimpatriate. Non va meglio nei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr), 6.383 sul territorio italiano, dove sola la metà dei migranti è forzatamente tornata nel Paese d’origine dopo una detenzione di massimo 18 mesi nel centro.

A fronte della situazione, il Centro studi e ricerche IDOS propone delle riforme alle politiche di migrazione economica in Italia tra cui la abolizione dello status di irregolarità giuridica, di un permesso annuale di reinserimento socio-occupazionale, revisione dei meccanismi di ingresso e soggiorno per motivi di lavoro, acquisizione della cittadinanza italiana o per naturalizzazione dopo 5 anni di soggiorno regolare, o, nel caso dei minorenni, alla nascita o all’arrivo in Italia.