Piemonte, grandi opere tra ritardi e novità

condividi

“Le opere più importanti sono ripartite”. Lo dice Marco Gabusi, assessore ai Traporti e Infrastrutture della Regione Piemonte. Ma i ritardi ci sono. Nel 2022, infatti, in Piemonte alcuni cantieri hanno subito rallentamenti per rincari e approvvigionamenti difficoltosi. Secondo il rapporto dell’Osservatorio Oti, su 72 opere monitorate 20 hanno subito rallentamenti nell’ultimo anno, mentre 9 sono in grave ritardo.

Intanto, nuove infrastrutture sono in programma per il prossimo decennio. Il Pnrr finanzia sei nuove opere, che si aggiungono alle altre 15 già sovvenzionate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Questi fondi (4,05 miliardi di euro totali) dovranno essere spesi entro il 2026. Nel 2030 si aggiungeranno altre opere fino ad arrivare a un totale di 33 nuove infrastrutture in dieci anni.

Tra le opere aggiunte, a settembre partirà un piano di riqualificazione del traforo del Monte Bianco. Il sito verrà chiuso per quattro mesi l’anno per essere pronto entro il 2040. Il primo periodo di chiusura sarà dal 4 settembre al 18 dicembre 2023, comunica il Geie, raggruppamento di gestione della struttura tra Italia e Francia. Sono stati scelti i mesi autunnali per la più bassa affluenza di veicoli. 

“Il valore complessivo delle opere che dovrebbero essere concluse entro il 2032 ammonta a oltre 23 miliardi di euro, pari a quasi due punti di Pil regionale per i prossimi dieci anni” commenta Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte”. Diventa quindi necessario accelerare le procedure per reperire i 10 miliardi che al momento non sono ancora stati erogati su queste opere essenziali per il Piemonte”.

L’eredità del 2022 e i prossimi passi

Delle 72 opere monitorate nel 2022 dall’Osservatorio, 23 risultano comunque in linea con il programma, mentre 3 sono state concluse. E si stima che entro quest’anno verranno ultimi altri quattro cantieri: il raddoppio del tunnel autostradale del Frejus; la seconda canna del tunnel del colle di Tenda; il potenziamento dell’interporto Domo 2 di Beura-Cardezza nel Verbano-Cusio-Ossola; la riapertura del collegamento tra il passante ferroviario del capoluogo e la linea Torino-Ceres. 

A questi si aggiungono i lavori di adeguamento della linea ferroviaria tra Bussoleno e Avigliana, che fanno parte del progetto più ampio di collegamento tra Torino e Lione, per cui sarà lanciato un bando di avvio lavori sempre quest’anno.

“Lo sblocco di opere infrastrutturali strategiche per il territorio, che nei prossimi dieci anni saranno numerose, rappresenta una boccata di ossigeno per il comparto edile e non solo” spiega Paola Malabaila, presidente di Ance Piemonte. e aggiunge: “Occorre inoltre intervenire sul caro materiali e sul caro energia con l’anticipazione alle stazioni appaltanti di una parte dei fondi richiesti nel 2022 e non ancora erogati”.

Il rapporto dell’Osservatorio Oti di Confindustria Piemonte e Unioncamere Piemonte, realizzato in collaborazione con la Regione Piemonte, è stato presentato presso la sede di Confindustria Novara Vercelli Valsesia.