“Chiediamo tempi veloci e certi. Anche per chi è solamente depresso e deve ricevere una risposta certa, dare una sua risposta e magari una migliore assistenza psichiatrica. Magari questa persona, senza una comunicazione da parte dell’Asl, si suicida buttandosi dalla finestra. Bisogna votare adesso”. Il tesoriere nazionale dell’Associazione Luca Coscioni Marco Cappato tuona contro il Consiglio Regionale. Da mesi la legge di iniziativa popolare sul fine vita, firmata 80 mila persone, è bloccata nella burocrazia di Palazzo Lascaris.
Al momento la norma è ferma in Commissione Sanità, dove sono in corso delle audizioni, che permettono di approfondire gli emendamenti affinché non siano fuorilegge. Domani pomeriggio (21 febbraio) questa fase si concluderà, dopodiché inizierà l’esame in aula.
“Speriamo che il Consiglio sia ormai maturo per accogliere la richiesta di tanti cittadini e sindaci piemontesi – sottolinea il coordinatore dell’Associazione Luca Coscioni Piemonte -. È un processo ormai inarrestabile e speriamo che arrivi al compimento nel minor tempo possibile”.
Tra i sostenitori della legge sul fine vita c’è anche il professore Vladimiro Zagrebelsky: “Non credo che si debba pensare che sia in ballo il diritto al suicidio assistito – commenta -. La Corte Costituzioanale lo ha già stabilito. Il tema da decidere è come eseguire la sentenza. È urgente e la proposta di legge è positiva”.