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Navigator, la protesta a Torino: a rischio 90 posti di lavoro

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I navigator dovevano aiutare i beneficiare del reddito di cittadinanza a trovare un lavoro. Adesso rischiano loro di restare disoccupati.

Ecco il motivo della mobilitazione di martedì 9 febbraio. A Torino e nel resto d’Italia si è protestato per chiedere la proroga del contratto, in scadenza il 30 aprile.

I primi manifestanti si sono riuniti alle dieci del mattino. In piazza Castello, sotto la sede della Prefettura, hanno aderito le sigle sindacali Nidil-Cgil, Felsa-Cisl e Uiltemp-Uil. A rischio il posto di 90 dei 176 operatori dell’Anpal, istruiti per guidare i beneficiari del reddito di cittadinanza al reinserimento lavorativo. 

I dimostranti – tutti laureati e vincitori di regolare concorso – sono preoccupati per l’incertezza del destino lavorativo. Proprio come Leopoldo Martino, dottore in giurisprudenza e assunto a settembre: Abbiamo lavorato durante il lockdown con professionalità, nonostante le difficoltà legate alla pandemia. Chiediamo che l’esperienza continui e migliori, soprattutto in questo momento delicato. Tante persone si troveranno in difficoltà e dovranno chiedere aiuto ai servizi pubblici“.  

Assenti delegazioni di partito, compreso il Movimento 5 Stelle, gruppo di maggioranza della giunta torinese e promotore a Roma della figura del navigator. 

Una battaglia che non ammette distinzioni politiche per Cristina Picchioldi, portavoce di Felsa-Cisl: “Bisogna uscire dalle dinamiche delle fazioni. Spesso si confonde il problema dei navigator con una questione interna al Movimento 5 Stelle, invece dovrebbe interessare tutti”. 

Soddisfazione al ritorno delle tre rappresentanti sindacali, accolte in prefettura. “Abbiamo ascoltato con attenzione la viceprefetto Lazzari. Si è dimostrata preparata alle criticità legate ai servizi per il lavoro e ai centri per l’impiego. Soprattutto alla luce della crisi vissuta dal Piemonte rispetto alle altre regioni“.

A preoccupare ora è lo sblocco dei licenziamenti, in vista per il prossimo marzo. “Abbiamo discusso del piano straordinario regionale per il potenziamento dei centri per l’impiego. L’incontro è stato comunque positivo per noi. Aspettiamo una risposta da parte della regione“.