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Museo risparmio, Paladino: “Il rapporto con il denaro resta difficile”

Secondo le rilevazioni della Banca d’Italia, le conoscenze degli italiani tra i 18 e 79 anni anni in materia economica, su una scala da 0 a 20, in media si fermano a 10. Il museo del Risparmio di Torino, il primo al mondo dedicato all’educazione finanziaria, si propone proprio di avvicinare le persone ai concetti di risparmio e investimento per migliorare il loro livello di alfabetizzazione finanziaria.

Giovanna Paladino, direttrice del Museo, fondato nel 2012 dalla banca Intesa San Paolo, ci racconta che il progetto è nato in seguito alla grande crisi finanziaria del 2008, in quanto “le persone più colpite da questa crisi erano le persone che avevano un livello di conoscenze e finanziario molto basso”. L’idea è stata del presidente di Intesa San Paolo Andrea Beltratti, ispirato dal Museum of American Finance di New York. L’obiettivo era dare vita a un luogo “dove fosse possibile affrontare i temi legati alla buona gestione del denaro”.

Il fil rouge che accompagna il visitatore alla scoperta di temi come lo spread o le criptovalute è l’edutainment, o intrattenimento educativo, che prevede l’utilizzo del gioco, della tecnologia e dell’interattività. Infatti, i materiali audiovisivi come video 3d, documentari e interviste rappresentano il cuore del museo. Secondo Paladino, “l’edutainment è uno strumento didattico e divulgativo estremamente efficace, anche perché in particolare nell’ambito dell’educazione finanziaria ci sono argomenti difficilmente digeribili per il pubblico”. Questo avviene poiché spesso l’approccio delle persone alla finanza personale è “abbastanza sospettoso e molto ansiogeno, perché nessuno di noi vuole parlare del proprio denaro, nessuno vuole vuole dire quanto guadagna, tutti noi abbiamo un problema culturale con il denaro”.

Il percorso del Museo del Risparmio è pensato per utenti che abbiano un livello di educazione in materia economica medio, necessario per comprendere quantomeno i principi base che regolano il mercato finanziario. Tuttavia, Paladino afferma che “chiunque entra qua dentro ha qualcosa da imparare, chiunque può tornare a casa con un concetto che non conosceva”. E aggiunge: ” Per migliorare c’è bisogno di tempo, quindi l’idea che abbiamo avuto costruendo questo museo, anche bello esteticamente, è che le persone abbiano voglia, una volta che l’hanno scoperto, di tornare più volte”.

A proposito dell’indagine della Banca d’Italia e della scarsa alfabetizzazione finanziaria degli italiani, Paladino commenta: “Una parte consistente delle competenze finanziarie dei ragazzi è legata alla famiglia, quindi è legata all’opportunità di parlare di questi argomenti con i genitori. Non tutti i genitori, però, sono in grado di poter fornire un supporto su questi argomenti”. Sui rischi di una bassa competenza economico-finanziaria, Paladino avverte: “I più giovani allora in alcuni casi si trovano, per così dire, in balia della vita: magari comprano bitcoin o criptovalute senza comprendere i rischi sottostanti. Sarebbe molto bello se riuscissimo a lavorare con le famiglie: a partire da settembre avremo un progetto con il Collegio Carlo Alberto in cui faremo formazione proprio ai genitori, che rimangono un punto essenziale per la formazione dei ragazzi”.

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