Più aree verdi, piste ciclabili sicure, aggiungere zone pedonali e rivalutazione delle aree abbandonate. Sono alcuni degli spunti che oltre 200 studenti di sei istituti secondari di Torino e provincia hanno sottoposto al sindaco Stefano Lo Russo all’incontro sul “Climate City Contract” sottoscritto dalla città in ambito europeo. Una strategia per raggiungere la neutralità climatica e abbattere le emissioni di anidride carbonica entro il 2030 che ha alimentato un dibattito nella mattinata di lunedì 4 marzo, nel palazzo delal Città Metropolitana. Le scuole coinvolte per poco più di un’ora di confronto sono state Berti, Vittoria, Maria Ausiliatrice, Someiller e Passoni di Torino e Pininfarina del Comune di Moncalieri.
Pedonalizzazione
Il question time al sindaco ha visto la quinta A del liceo Domenico Berti prendere la parola: “Abbiamo sottoposto un questionario dentro la scuola. Alla domanda sulla sicurezza della strada che porta a scuola, il 54% ha risposto che i semafori in via Duchessa Jolanda non sono sufficienti. Invece su quella se sia fattibile una pedonalizzazione della strada, il 64% sostiene di sì sfruttando le vie parallele per il traffico di auto”.
Il primo cittadino parte con una premessa: “A volte chiudere una via non è immediato ma spesso fa bene alla città. Due esempi sono via Lagrange, che un tempo sembrava impossibile da chiudere al traffico mentre oggi nessuno vorrebbe vederci di nuovo le auto in transito, e via Roma che vogliamo pedonalizzare del tutto”. Poi risponde ai due quesiti: “Bisogna considerare anche gli abitanti della via che sfruttano l’auto. Sulla segnaletica semaforica potremmo avanzare una nuova sperimentazione negli impianti”.
Raccolta dei rifiuti e ciclabili
Marco, studente di terza del Pininfarina, ha poi lanciato una suggestione. “Abbiamo ideato un dispositivo innovativo di guida autonoma con 5G per raccogliere i rifiuti gettati per terra, ricaricabile con un pannello fotovoltaico. Il costo si aggira intorno ai 13 mila euro. Potrebbe diventare realtà a livello comunale?”.
Il sindaco sorride e dice: “Non conosco la fattibilità del progetto, ma sarei ben lieto di vederlo e verificarlo con i nostri uffici tecnici. Torino è un ecosistema favorevole per le idee industriali e attento a quelle vincenti”.
Ma qual è il piano della città sulla raccolta? “È ambizioso e punta a estendere la differenziata in zone che ancora non ce l’hanno”, dice Lo Russo. Invece sulla richiesta di più piste ciclabili, il primo cittadino ammette che l’amministrazione “sta lavorando ad incentivarle. Voi giovani dovete usarle, ma non dobbiamo dimenticare che c’è una fetta di popolazione che non può farlo e si muove in altro modo”.
Poi un monito: “Le regole della strada valgono anche per i ciclisti e chi utilizza i monopattini: non parcheggiateli in mezzo ai marciapiedi, immaginatevi che qualcuno potrebbe spostarsi in carrozzina proprio in quel punto”.
Trasporto pubblico locale e aree verdi
Sul trasporto pubblico locale, la richiesta di Lo Russo è chiara: “Il governo deve investire di più perché il biglietto al costo di due euro copre il 46-47% del costo per la giunta. Senza un aiuto dallo Stato non potremo mai abbassare le tariffe”. A questo, aggiunge: “Se dipendesse da me, autobus e metropolitana girerebbero 24 ore su 24. Però i costi non ce lo permettono”.
Tante le domande sul verde cittadino. Dall’estensione dei parchi al perché dei tagli di alcuni tronchi come quelli di corso Belgio. Lo Russo, a tal proposito, ha detto che “Torino conta circa 170 mila alberi, uno ogni quattro persone. La siccità degli ultimi tre anni ne ha uccisi parecchi. Contrastarla tramite la manutenzione è essenziale. I tagli sono legati alla pericolosità degli alberi stessi: quelli di corso Belgio sono stati abbattuti per problemi di pubblica incolumità. Comunque, per ogni albero tagliato ne viene piantato 1,2 in media per tenere il saldo costante”.