L’Italia riapre, ma non i locali notturni. Non ci sono certezze su quando discoteche, night club e sale da ballo potranno accogliere di nuovo i clienti, ma nel frattempo i sindacati del settore si stanno mobilitando. Tra questi c’è Silb-Fipe, l’organizzazione maggiormente rappresentativa, che il 29 aprile è stata sentita anche dal consiglio regionale del Piemonte insieme a Confcommercio per illustrare i danni delle mancate riaperture sul comparto.
In cantiere c’è un ulteriore passo avanti: la presentazione di un protocollo per la prevenzione del Covid-19 nelle imprese da ballo e di spettacolo. L’obiettivo è tutelare i lavoratori, i gestori dei locali notturni e i clienti. Il documento verrà sottoposto al tavolo permanente dello spettacolo, attivo presso il ministero dei beni culturali per dialogare con i settori dell’intrattenimento.
La richiesta si basa su un assunto: consentire le riaperture dei locali notturni eviterebbe le scene di movida incontrollata come quella del 1° maggio al Parco Dora, dove è stata organizzata una festa con un centinaio di persone. Il sindacato vuole prendere le distanze anche da quelle attività che, violando l’attuale quadro normativo, aprono i battenti clandestinamente e, così, rischiano di rimandare le riaperture ufficiali.
Il documento reca la firma di varie associazioni: oltre a Silb-Fipe, anche A-dj Club, Festival commission Italia e il sindacato dei lavoratori dello spettacolo. A rimarcare la serietà della proposta, il documento è frutto di un’analisi congiunta di medici e virologi. Silb sta anche pianificando eventi pilota che possano dimostrarne l’efficacia.
Organizzare grandi eventi in sicurezza in epoca Covid è possibile, come dimostrano gli esperimenti messi in atto dall’Olanda per favorire la risocializzazione senza pericoli per la salute. I sindacati puntano proprio a superare la narrazione dei maxi assembramenti nei locali notturni, per promuovere, invece, modi di ritrovarsi in ambienti gestiti con coscienza e sicurezza.