La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

Lo scrittore Peiretti sogna l’abbattimento della Thyssenkrupp

condividi

”Sarò diretto, quella fabbrica, la Thyssenkrupp, deve essere rasa al suolo. Al suo posto un polo universitario e di formazione”, un pezzo tragico della storia di Torino entra al Salone del libro tramite le parole di Stefano Peiretti, autore di Non voglio morire. Torino 6 Dicembre 2007 pubblicato nel 2021. 

Il libro non è nuovo, come purtroppo nemmeno il ricordo del rogo in cui sette operai persero la vita nella fabbrica Thyssenkrupp, ma mette sul tavolo il tema ancora attuale quindici anni dopo l’incendio: a oggi le morti sul lavoro sono tre ogni giorno. Quindici anni dopo, l’Italia è uno dei pochi Paesi europei a non avere una propria Strategia nazionale per la salute e la sicurezza sul lavoro. Nonostante l’importanza di tale documento, il magistrato Raffaele Guariniello sottolinea che le leggi scritte non bastano: ”Per fare prevenzione bisogna fare affidamento su un sistema convincente per far rispettare le leggi. Altrimenti passa il pensiero di poterle violare impunemente”. 

E la sicurezza va di pari passo con le condizioni lavorative. La precarietà, come spiega la segretaria nazionale Cgil, Daniela Barbaresi, è un fattore di rischio perché un lavoro precario è un lavoro ricattabile. Secondo la segretaria, bisognerebbe intervenire sull’affiancamento dei Rappresentati dei lavoratori per la sicurezza (Rls), fin ora lasciati soli e sovracaricati con competenze e compiti che non spetterebbero loro. “Dovrebbe inoltre esserci una struttura per la tutela contro le malattie professionali”, continua Barbaresi. Le malattie professionali si riferiscono alle patologie che emergono a causa dell’attività lavorativa, ma che se non vengono denunciate non vengono riconosciute come tali, non garantendo il diritto alla salute.

Quindici anni dopo lo scheletro della Thyssenkrupp è ancora lì, in Corso Regina Margherita. “Dobbiamo evitare che quel luogo sia abbandonato per non abbandonare quella tragedia”, ha concluso Peiretti.

Articoli Correlati