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Living Lab ToMove: Torino diventa più smart

Un laboratorio che si propone di rendere protagonista tutto il territorio torinese, attraverso la mobilità autonoma, connessa e cooperativa. È il Living Lab ToMove, lanciato ieri, 25 maggio, negli spazi del Csi-Next di Torino. Il Comitato promotore vede la collaborazione di vari enti: l’Università degli Studi di Torino, il Politecnico, Fondazione Piemonte Innova, Links Foundation, Gtt Gruppo Torinese Trasporti e 5T – Service and Innovation for Mobility.

“Il grande obiettivo che la città si è posta è raggiungere la neutralità carbonica entro il 2030. Deve cambiare il modo di spostarsi. Bisogna cercare di incentivare la mobilità alternativa e più green. Questo lo si fa sburocratizzando e agevolando i processi per il cittadino che si sposta, rendendo più accessibili ed efficienti i mezzi di trasporto e coinvolgendo la cittadinanza”, sottolinea l’assessora comunale Chiara Foglietta. Il progetto legato a ToMove è in linea proprio con questo proposito che il capoluogo piemontese si è posto. Torino, infatti, è in attesa di nuovi mezzi pubblici e si trova in un importante momento di transizione energetica. Gtt si sta rinnovando: si stanno producendo autobus a metano, si passerà dal diesel alla trazione elettrica e si aspettano 70 nuovi tram. “La città di Torino è pioniera in quest’ambito. — sottolinea Maurizio Arnone, responsabile della ricerca “Future Cities & Communities” della Links Foundation —. In Italia è tra le città più avanzate”. Il Living Lab vuole unire il progresso tecnologico alla sperimentazione su larga scala. L’obiettivo è quello di fornire dei servizi più smart, sostenibili e accessibili per tutti i cittadini. 

“L’intervento di 7 milioni di euro è inserito all’interno di un quadro più ampio: la città sta investendo 924 milioni di euro, provenienti dai fondi Pnrr e dintorni. C’è un’aspettativa sull’impatto di tutti questi investimenti sulla città — spiega Gianfranco Presutti, direttore della divisione innovazione e fondi europei del Comune di Torino —. C’è una differenza tra i fondi stanziati per questo progetto e quelli della programmazione ordinaria. L’intervento nasce come una risposta alla pandemia. I fondi sono finalizzati allo sviluppo e alla ripresa economica della città. Devono avere un impatto sul territorio, sulle imprese e sullo sviluppo dei servizi per i cittadini. Si vuole ottenere un risvolto concreto sia per i cittadini, sia per le imprese”.