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L’impresa positiva, il manuale di MezzoPieno per raccontare la resistenza al Coronavirus

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Convertire la sala conferenze in una “kids room” per accogliere i figli dei dipendenti dopo la chiusura delle scuole. Piantare un albero per ogni cliente servito. Ma anche la condivisione di buone pratiche tra imprenditori che, in molti casi per la prima volta, si sono trovati ad affrontare situazioni inedite come lo smart working, e aziende che decidono di riconvertirsi, modificare strategie e adottare modelli nuovi. Sono alcune delle storie e degli spunti raccontati nel manuale “Impresa positiva. Buone pratiche aziendali di resilienza al tempo del Coronavirus”, realizzato dal Movimento Mezzopieno in collaborazione con AIPEC (Associazione Italiana Imprenditori per un’Economia di Comunione), ISTAO (Istituto Adriano Olivetti) e la Rete nazionale degli assessori alla gentilezza.

Come spiega Luca Streri, fondatore del movimento Mezzopieno: “Con l’esplodere della pandemia, abbiamo deciso di coordinare e mettere in rete le esperienze degli imprenditori per raccogliere e condividere tra di loro le risposte di resilienza che dalle aziende stavano nascendo per far fronte all’emergenza e per permettergli di diventare buone pratiche condivise”. C’è un Paese che dall’inizio della pandemia ha continuato a lavorare, produrre, rifornire i mercati, portare nelle case di chi non poteva muoversi il necessario.

Con l’inizio della fase 2 e la riapertura di molte attività economiche, Mezzopieno, Aipec e Istao hanno deciso di lanciare, con questo manuale, un tavolo di lavoro tra imprenditori, economisti, psicologi, sociologi, giornalisti per supportare le decisioni di chi fa impresa e le loro soluzioni. “Esiste una grande realtà di imprenditori che in silenzio stanno mandando avanti la nostra economia e le imprese, a discapito di tutto quello che sta succedendo – spiega Streri –  Sono anche loro gli eroi nascosti di questa pandemia. L’Italia è il Paese delle piccole e medie imprese e sono proprio loro che con la loro resilienza stanno permettendoci di avere cibo e beni di prima necessità”.

Il manuale è stato proposto tra le attività del programma “Solidarietà Digitale” del Governo Italiano, attraverso cui diverse imprese e associazioni hanno messo a disposizione degli utenti dei servizi gratuiti.

FRANCESCA SORRENTINO