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Libri a casa e incisioni solidali, due iniziative lecchesi per resistere al Covid-19

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L’Italia si è fermata. Le strade e le piazze vuote, i negozi e i ristoranti chiusi: le città sembrano senz’anima.
Per fortuna, però, nonostante il coronavirus, anche da casa, dalla malinconia della zona rossa, le idee continuano a viaggiare e con loro, uno spirito solidale di comunità. A Lecco, in particolare, due storie esemplificano al meglio cosa significa prendere la paura e trasformarla in energia propulsiva: quelle della Libreria Volante e degli ArchiVIVItali.

Libri volanti a domicilio

La Libreria Volante è una libreria indipendente nata a Lecco nel 2015 dall’amore per i libri di Serena e Andrea. Negli anni hanno costruito una comunità affezionata che si è stretta sempre più intorno ad una libreria che è anche un po’ una casa, dove i librai leggono e consigliano per davvero. Con l’arrivo prepotente del Covid-19 in Lombardia, anche loro hanno dovuto attrezzarsi.
“La nostra comunità è volante per definizione, l’abbiamo chiamata così e ora è il momento di crederci più che mai: siamo noi, un insieme di persone accomunate dall’amore per i libri. E noi restiamo anche a distanza”, hanno scritto in una delle loro ultime newsletter annunciando una serie di novità che avrebbero introdotto in questo periodo di sospensione.

La libreria ora è chiusa, ma i libri continuano a raggiungere tutti i lecchesi che necessitano della loro dose di letteratura quotidiana. Inizialmente, Serena e gli altri avevano deciso di portare personalmente i libri a chi li ordinava, con consegna gratuita e senza contatti. L’iniziativa aveva avuto, fin dall’inizio, un grande successo. “Non l’avevamo mai fatto – spiega Serena – ma abbiamo avuto da subito un bellissimo riscontro. Sui social la nostra comunità si è fatta sentire tanto, anche solo a livello di vicinanza”.

La scelta di chiudere la libreria è stata presa spontaneamente e prima ancora che l’ultimo decreto ministeriale imponesse la chiusura di tutti gli esercizi commerciali non ritenuti essenziali. “Mi piange il cuore, è difficile anche per me”, continua Serena. “Però stare aperti stava diventando un po’ da irresponsabili perché dava la possibilità di uscire di casa e non mi sembrava giusto. Non volevo essere responsabile della creazione di una voglia che poi può portare a problemi di salute”.

Ora però, con l’ultima decisione del Consiglio dei Ministri, i librai volanti non possono più sfrecciare per le vie lecchesi, ma devono obbligatoriamente affidarsi ad un corriere. Le consegne, quindi, continuano anche se in modo un po’ diverso: Il costo per la spedizione è di 4 euro e i tempi di consegna vanno tra uno e due giorni lavorativi. Oltre ai libri a domicilio, però, la Libreria organizza anche gruppi di lettura online e letture ad alta voce in diretta Facebook.

ArchiVIVItali

Giancarlo Vitali, pittore bellanese – o “bellenasco” come lo chiamava Giovanni Testori – ha passato la sua vita a dipingere. “L’hashtag di questi giorni #iorestoacasa si adatta perfettamente a lui”, scherza la figlia Sara Vitali. “Gli ultimi 40 anni della sua vita mio padre li ha passati chiuso in casa a dipingere”. Di questa enorme produzione, una parte – in particolare incisioni – è stata donata agli ArchiVIVItali, l’associazione che – fondata per tenere viva l’arte dell’artista – in questo momento di emergenza sanitaria ha deciso di fare qualcosa per l’Ospedale di Lecco, lo stesso che, purtroppo, Vitali ha frequentato per un lungo periodo. “In occasione di un suo primo ricovero, in ospedale ha realizzato un album di disegni molto belli sulla degenza,” racconta Sara. Il risultato sono stati circa 200 disegni, che fermano sulla carta il legame che il pittore Vitali ha, in qualche modo, stretto con l’ospedale Manzoni.

Per questo motivo, e per la crisi che il Manzoni, come tutti gli ospedali lombardi, sta vivendo a causa del Covid-19, ArchiVIVItali ha deciso di mettere all’asta alcune incisioni dell’artista per poter comprare le attrezzature necessarie al reparto di terapia intensiva dell’ospedale, organizzando la campagna “io dono, tu doni, essi donano”.


Il riscontro della comunità è stato subito positivo. “È stata una sorpresa bellissima”, afferma la figlia del pittore Paola, “di ora in ora non capivamo se c’era un errore. In meno di 24 ore siamo riusciti a raccogliere più di quanto ci saremmo mai aspettati”. Fino ad oggi, il fondo ha raggiunto più di 16mila euro, a fronte dei 20mila che erano stati stabiliti inizialmente insieme all’ospedale. La prima donazione di attrezzature del valore di 10mila euro verrà già devoluta al Manzoni nelle prossime ore, ma la raccolta non si ferma: “Io vado avanti”, conclude Sara.

 

Per l’emergenza coronavirus la redazione di FuturaNews si è organizzata per lavorare diffusa sul territorio di appartenenza degli studenti giornalisti praticanti del Master Giorgio Bocca, che ha attivato la formazione a distanza.
Per questo le notizie locali dal 12 marzo saranno firmate dai nostri “corrispondenti”, sparsi dal Piemonte alla Lombardia, dall’Emilia Romagna alla Toscana, dal Lazio alla Campania fino alla Puglia e al Friuli Venezia Giulia

Dalla nostra corrispondente MARTINA STEFANONI