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Legacoop, buoni numeri nel 2024 ma attenzione al futuro

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I dati sorridono, ma cresce il pessimismo. E viene richiesto un aiuto alla Regione Piemonte: “Se la Regione è sorda si mette in crisi la coesione sociale di questo paese”, ha sottolineato il presidente di Legacoop Piemonte Dimitri Buzio. Questo è il quadro che emerge dallo studio del 2024 presentato nel corso dell’evento “Piemonte Cooperativo – I numeri del Sistema Legacoop”. Secondo il report, al 31 dicembre 2023 sono 457 le imprese associate, oltre 760mila i soci e 36mila gli addetti. Il valore della produzione si è attestato a 5,2 miliardi di euro, pari al 3,8% del Pil regionale. Bene anche l’occupazione: nella seconda metà del 2024 una cooperativa su tre ha assunto nuovo personale e questo trend proseguirà anche per i prossimi mesi. Tra gli occupati, l’81% dei lavoratori e delle lavoratrici è assunto a tempo indeterminato, la metà dei dipendenti ha tra i 30 e i 50 anni e oltre il 70% sono donne.

Tuttavia, il 2025 sarà un anno cruciale per le imprese associate. Si evidenzia un generale pessimismo per l’andamento dell’economia italiana: a gennaio 2024 il 67% era ottimista, a giugno si è scesi al 16%. Tre le principali preoccupazioni delle Cooperative piemontesi, in primis c’è la mancanza di manodopera: si registra un mismatch tra domanda e offerta, da un lato per una carenza di persone all’interno del mercato del lavoro, dall’altro per un’insufficienza di personale con le competenze adatte.
Seguono le tensioni internazionali, con l’incremento dei costi energetici e delle materie prime: un’incertezza diventata una costante da diversi anni. Lo studio riporta un’ultima preoccupazione, legata alla liquidità. Le imprese di Legacoop dichiarano di avere una liquidità adeguata a sostenere gli investimenti, ma la preoccupazione per l’allungamento dei tempi di pagamento e i relativi maggiori oneri finanziari rischia di bloccare la domanda nel corso del 2025.

Quindi, parte forte e chiara un’esortazione alla Regione Piemonte attraverso le parole di Buzio, pronunciate in conclusione della conferenza stampa: “Rappresentiamo le persone comuni che ogni giorno contribuiscono a fare lavori importanti. Se crolla il terziario e i servizi, non c’è solo un problema di Pil, ma anche di persone. La cooperazione fa impresa, non di capitali ma di persone. Senza misure concrete le imprese saranno costrette a mettere in atto tagli che avranno ripercussioni sulle famiglie e sulla coesione sociale del Piemonte. Per questo chiediamo alla Regione ascolto e un impegno concreto su questi temi”.

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