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Lavoro giovanile, Elsa Fornero: “C’è stato un abuso di tirocini”

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Prima la laurea, poi lo stage e dopo, ancora tirocini. In molti casi, i giovani devono aspettare diverso tempo prima di ottenere un contratto di lavoro. I dati pre-pandemia diffusi da Anpal (dal 2014 al 2019) non rivelano solo che il ricorso ai tirocini è aumentato negli ultimi anni, ma anche che al 12% degli stagisti, è stato proposto un nuovo stage dopo la fine del precedente. Indice del fatto che chi trova lavoro, spesso lo ottiene dopo aver svolto più esperienze di stage. Eppure, i tirocini dovrebbero essere momenti di formazione a cui fa seguito un’occupazione o un contratto di apprendistato.

“Il tirocinio extracurriculare è uno strumento che permette di colmare la distanza tra mondo del lavoro e mondo dell’istruzione che in Italia è particolarmente accentuata”, ci spiega l’economista Elsa Fornero, una delle voci de “Il lavoro al tempo degli stage”, l’ultimo podcast di Futura News. Dieci anni fa, quando era ministra del Lavoro nel governo Monti, Fornero intervenne con una riforma per semplificare l’accesso dei giovani al mercato del lavoro. Accanto ai tirocini, scommise sull’apprendistato, un vero rapporto lavorativo che, pur non rinunciando alla formazione, può essere convertito in un contratto a tempo indeterminato.

Ma le cose non sono andate secondo i piani a giudicare dai tanti under 30 per i quali, il percorso verso un’occupazione stabile e retribuita si ferma agli stage. “Si introducono strumenti normativi, ma poi se ne vede un’applicazione snaturata, distorta”. Fornero usa parole di sconforto per spiegare come, nella realtà, i due strumenti non siano utilizzati come dovrebbero: “L’apprendistato è uno strumento che doveva avere un’ottima presa sia verso le imprese sia verso i giovani ed è stato messo da parte in larga misura, forse proprio perché hanno abusato del tirocinio”.

Un disegno di legge per riformare l’apprendistato

Il tema non è solo di stretta attualità, ma trova spazio anche nel dibattito politico. Tanto che alla Camera dei deputati è depositato un disegno di legge che propone di rivedere la disciplina dell’apprendistato. L’obiettivo è renderlo il principale strumento di accesso al mondo del lavoro, semplificandolo e rendendolo più competitivo rispetto al tirocinio.

Le proposte sono spiegate nel nostro podcast dai firmatari Chiara Gribaudo (deputata Pd) e Massimo Ungaro (deputato Italia viva) e recepiscono il grido di aiuto lanciato da un gruppo di giovani stagisti. Giovani democratici di Milano e Lo stagista frustrato, infatti, hanno raccolto e consegnato oltre 60mila firme al ministro Orlando per chiedere una revisione della disciplina. “I giovani non riescono a pensare ad un futuro così”, dicono denunciando la strategia con cui alcune aziende “rinnovano stage su stage”, senza mai assumere.

Fornero: “Per creare lavoro bisogna fare investimenti”

E pensare che nel prossimo futuro sarà proprio questa generazione a dover ripagare il debito di oggi. In queste condizioni “i giovani avranno un debito molto elevato sulle loro spalle e magari non avranno occasioni di lavoro adeguate per ripagarlo”, la riflessione di Elsa Fornero. “Per creare occasioni di lavoro adeguate – aggiunge l’ex ministra – bisogna investire in capitale fisico e in capitale umano. I tirocini e gli apprendistati, se regolati e interpretati bene, sono una parte importante dell’investimento in capitale umano perché la produzione si fa mettendo insieme il capitale e il lavoro”.

Da qui, l’appello dell’economista: “Abbiamo a disposizione i fondi del Pnrr: utilizziamoli per aumentare gli investimenti. Se invece li utilizziamo per anticipare il pensionamento, sarà un altro ennesimo spreco e ci sarà un’ennesima rottura del patto con una generazione a cui lasceremo un debito, senza migliorare la loro condizione futura. Se manterremo tutti gli impegni presi, la strada sarà in parte tracciata”.

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