La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

La pagella di Torino Bellissima: due 5 ma anche un 8 per Lo Russo

condividi

Paolo Damilano, dai banchi dell’opposizione in Consiglio comunale, impugna la penna rossa e dà un voto all’operato della giunta Lo Russo. Una pagella, quella stilata da Damilano, che abbonda di insufficienze. Sicurezza: 5. Visione: 5. Ma poi l’ex candidato sindaco del centrodestra alza la media del primo cittadino, con un 8, addirittura, per l’impegno.

Per Damilano, insomma, un giudizio a due facce, ben lontano dalla durezza di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia: per lui la giunta Lorusso tutto sommato si applica e alla fine supera l’esame di fine anno, nonostante le mancanze. L’esclusione di Torino Bellissima dalla conferenza stampa che Lega, Forza Italia e Fratelli di Italia avevano organizzato a novembre sul lavoro della giunta, era stata spiegata da Domenico Garcea (FI) in quanto “erano presenti solo le forze storiche del centro destra”. E d’altronde Damilano aveva lasciato il centrodestra lo scorso maggio: “No alla deriva populista” aveva tuonato.

Torino Bellissima, quindi, corre da sola. Ma non significa che il capogruppo non guardi alle regionali e alle europee. Prima, però, la valutazione su Lo Russo. Sulla sicurezza, dice l’antico rivale, Torino ha ancora moltissimo da fare. “È la sesta città più pericolosa di Italia – spiega -. In questo bilancio ci aspettavamo un passo avanti, verso un cambiamento delle cifre. E invece ci siamo resi conto che bisogna intervenire ancora. In 5 anni, la previsione è quella di diminuire la mission relativa all’ordine pubblico. Il bilancio nel 22, primo anno di mandato di Lo Russo, molto impostato da Appendino, prevedeva 117 milioni. Quest’anno il preventivato è 103 milioni. Finiremo nel 2026 a 100 milioni”.

Sicurezza: questa la direzione verso la quale dovrebbe muoversi Torino. Per farlo, serve una presenza forte sul territorio. E qui entrano in gioco le liste civiche, per le quali Torino Bellissima annuncia un forum dedicato. Si chiamerà Fact, che richiama indirettamente ai fatti. In realtà, si tratta dell’acronimo di Forum degli amministratori civici territoriali.

Intanto, ci si muove verso le regionali.  “Ma non ci vogliamo fermare alle elezioni del 2024 – spiega il sindaco di Santena Roberto Ghio, che è anche consigliere in Città metropolitana -. La nostra è una visione più ampia”. Durare nel tempo e guardare sempre un po’ più in là.

Ma torniamo a Torino. “La gente mi chiede: dov’è il sindaco? Le persone hanno paura e non è possibile che i cittadini si sentano così abbandonati”. Segue il vice capogruppo Pierlucio Firrao: “In questi anni abbiamo fatto un’opposizione costruttiva e continueremo a farla per cercare di portare Torino a un livello più alto di quello che è oggi. Ci battiamo soprattutto sulla sicurezza. Serve, lo ribadiamo, un commissario straordinario, come a Milano”. Allo stesso modo bisognerebbe lavorare per pulizia e manutenzione. E su molto, molto altro ancora. Almeno secondo i due consiglieri di Torino Bellissima.