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La Fiom va a Parigi per l’automotive italiano

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La Fiom sarà a Parigi il 2 giugno con una delegazione di cento lavoratrici e lavoratori di Stellantis provenienti da tutti gli stabilimenti del Gruppo per la Festa della Repubblica. L’itinerario partirà con un’iniziativa pubblica dalle ore 14.30 in piazza Palazzo di Città a Torino, per poi lasciare la città verso la Francia in pullman alle 17.30. La successiva tappa sarà venerdì 2 giugno alle ore 9 davanti allo stabilimento Stellantis di Poissy a Parigi. Alla manifestazione parteciperà anche una delegazione del sindacato francese Cgt.

Un atto simbolico, conferma Edi Lazzi, segretario di Fiom Torino, proprio nel giorno della festa della Repubblica italiana. “Vogliamo parlare con l’amministratore delegato francese Carlos Tavares per dare voce al ruolo dell’Italia nel settore dell’auto. Possiamo dare molto di più”. Poi l’appello a Stellantis: “Bisogna che decida di portare produzioni in Italia e fare nuove assunzioni. In primis perché gli investimenti di Stellantis ormai sono rivolti verso la Francia, e non l’Italia. E poi perché a Lione, alle porte di Torino, i francesi hanno comprato una nuova azienda che fabbricherà celle a idrogeno e farà oltre mille assunzioni”. La richiesta è che venga messo lo stesso impegno anche in Italia.

Sconforto per l’Italia

“Quello che stiamo vedendo è semplicemente un calo delle produzione e la riduzione degli addetti”. Il prezzo più alto lo stanno pagando proprio Torino e in particolare Mirafiori, continua Lazzi. “L’Italia sta dimostrando debolezza. Dovrebbe porsi la questione di convocare Stellanti e chiedere esattamente che intenzioni ha per questo Paese.

Sulla stessa linea Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità: “In questi mesi, oltre a non esserci stato l’avvio di nessun confronto, sono peggiorate le condizioni di lavoro in tutti gli stabilimenti del gruppo in Italia. Lo dimostrano le reazioni delle lavoratrici e dei lavoratori che da Pomigliano a Mirafiori hanno scioperato per chiedere lavoro, dignità, prospettive future e il rispetto delle norme di salute e sicurezza”. E continua: “A peggiorare il quadro di incertezza, c’è la politica di accompagnamento incentivato di oltre 7 mila lavoratori dal 2021 a oggi, fuori dal perimetro aziendale, senza prevedere interventi per la rigenerazione dell’occupazione con l’ingresso di giovani negli stabilimenti e in particolare negli enti di ricerca e sviluppo”. 

Ancora Lodi: “Le incertezze si estendono anche tra le lavoratrici e i lavoratori delle aziende di fornitura di componentistica, cui vengono richieste quotazioni al massimo ribasso, localizzazioni di produzione di prodotti fuori dal nostro Paese, non essendo stati assegnati ancora prodotti sui nuovi modelli si disattende di fatto l’accordo sindacale che garantiva la tenuta occupazionale dell’intera area”. Per Lodi, “in Italia c’è un silenzio assordante e giovedì vogliamo rompere questo silenzio”.