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Io amo Italia, la musica come ponte tra culture

Venerdì 7 febbraio, nell’intima e accogliente atmosfera di Casa Fools Teatro Vanchiglia è andato in scena Io amo Italia, il monologo semi-autobiografico scritto e interpretato da Sofija Zobina. Lo spettacolo ricostruisce la vita della giovane attrice attraverso il suo legame con il cantautorato italiano. Un karaoke dedicato ai brani più conosciuti ha infatti aperto la serata anticipando agli spettatori quale sarebbe stato il filo conduttore: la musica. Dal palco Zobina ha raccontato la sua storia di immigrata di seconda generazione coinvolgendo attivamente il pubblico. Insieme, hanno cantato alcuni tra i grandi classici della musica italiana, da Nel blu, dipinto di blu di Domenico Modugno a Felicità di Albano e Romina.

Lo spettacolo nasce dalla volontà dell’autrice di costruire un ponte tra la Russia e l’Italia grazie alla condivisione di un medesimo patrimonio musicale. Fondamentale per la stesura della sceneggiatura è stata la visione del documentario Italiani veri di Marco Raffaini. Il regista ricostruisce la storia della diffusione della musica italiana nella Russia degli anni ’60 a partire dalla circolazione del vinile ‘O sole mio di Robertino Loretti. In quegli anni, l’ex Unione Sovietica vietava l’ingresso di musica estera nel Paese perché giudicata ribelle e politicizzata, motivo per cui esisteva molta musica di contrabbando, spesso incisa sui fogli delle radiografie. Grazie all’ascolto di ‘O sole mio i russi cominciarono segretamente ad affezionarsi al cantautorato italiano. Persino il governo comprese la forza di quell’incontro tra culture e, alla scoperta della circolazione del vinile, decise di non bandirne l’ascolto. Aveva realizzato che ascoltando Felicità gli operai erano più contenti e, di conseguenza, lavoravano meglio.

Nel suo monologo Zobina riesce a mettere in luce efficacemente le difficoltà di crescere da straniera in un Paese abituato a mostrare diffidenza nei confronti degli immigrati come l’Italia. Dal racconto emerge anche la sua determinazione a farsi strada nel mondo della recitazione nonostante i pregiudizi e la mancanza di fiducia di chi le sta accanto. Nel corso dello spettacolo occupa un ruolo preponderante la madre dell’attrice, arrivata in Italia da sola all’età di vent’anni con il sogno di diventare una ballerina.

La sceneggiatura dello spettacolo si è conclusa nel maggio del 2024. E il debutto ha avuto luogo al Torino Fringe Festival dello stesso anno. Si tratta del primo testo teatrale scritto dalla giovane attrice, che ha però affermato di essere già al lavoro per il suo prossimo spettacolo, che prenderà il nome di Kill Agamennon.

Tutto questo, e molto altro, è Io amo Italia. Uno spettacolo che vi farà divertire e commuovere, immersi nell’ibridazione continua tra realtà storica e finzione narrativa. Non perdetevi i prossimi appuntamenti in giro per l’Italia:

9/02 La cittadella degli artisti di Molfetta (Bari), 29/03 Teatro Sociale di Luino (Varese), 12/04 Teatro di Lanzo torinese (Torino), 26/04 CineTeatro Iris di Dronero (Cuneo), 4/07 Festival Scene di paglia (Padova).

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