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L’Università ai tempi dell’industria 4.0: sfide e strategie

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Industria 4.0 significa innovazione, automazione e anche scomparsa della metà dei lavori attuali. In questo contesto di cambiamento continuo gli atenei torinesi si stanno aggiornando per preparare i ragazzi alle sfide di domani. “L’innovazione 4.0 richiede un nuovo approccio e l’incrocio delle competenze scientifiche con quelle umanistiche” ha spiegato Gianmaria Ajani, rettore dell’Università di Torino, al convegno Impresa innovativa e sviluppo, secondo appuntamento del ciclo di conferenze UniTo Per Torino. “Il sistema formativo è antiquato. Lo stesso schema della laurea 3+2 andrebbe rivisto”.

In Italia il principale problema emerso dai dati raccolti dalle Camere di Commercio riguarda la connessione tra studenti e imprese. Un laureato su tre ha infatti difficoltà a trovare l’azienda adeguata al proprio profilo professionale. Mancanza di competenze e difficoltà a stare al passo con le trasformazioni complicano il quadro. “È necessario pensare a corsi di laurea innovativi, master e apprendistato che preparino i giovani ai nuovi mestieri- ha commentato Marcello Baricco, vice-rettore per la semplificazione all’UniTo – occorre una maggiore collaborazione tra atenei”.

E proprio l’integrazione rafforzata tra l’Università di Torino e il Politecnico è una delle scelte strategiche messe in campo dai due atenei per far fronte alla richiesta di una maggiore competitività in Italia e all’estero. “Abbiamo risorse limitate- ha spiegato Marco Gilli, rettore del Politecnico– l’Italia ha la metà dei laureati e dei ricercatori rispetto agli altri paesi europei. L’unico modo per competere è quello di collaborare. In Francia, in Finlandia, in Germania, l’integrazione delle università è già in atto”.

L’obiettivo è quello di avvicinare domanda e offerta, ovvero mondo dell’impresa e studenti attraverso nuovi accordi quadro e la formazione di figure professionali in grado di guidare le future fabbriche. “Anche la Ferrero è nata come startup” ha ricordato l’assessore alla ricerca e all’innovazione della regione Piemonte, Giuseppina De Santis. Una sfida quella della rivoluzione 4.0 che riguarderà non solo le grandi aziende ma anche le piccole e medie imprese.

“L’università deve cambiare pelle guardando non solo al mercato ma anche ai giovani- ha concluso Marcello Baricco– la formazione è anche occasione di libertà e cittadinanza e deve rispondere alle esigenze di cambiamento”.

LUCREZIA CLEMENTE