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Incendio al cinema Statuto: 37 anni fa, oltre sessanta morti

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Sono passati 37 anni e del Cinema Statuto rimane il ricordo oscuro della sua ultima proiezione. Erano le 18:15 del 13 gennaio 1983 quando, poco dopo l’inizio della proiezione della commedia francese La Capra con Gérard Depardieu, un cortocircuito mandò a fuoco il cinema Statuto di Torino. Morirono 64 delle 100 persone presenti in sala, soffocate dai fumi velenosi prodotti dalla combustione dei materiali della sala, definiti comunque “ignifughi”. Le persone furono incapaci di uscire dalle porte di sicurezza, chiuse a chiave per impedire l’accesso dalla strada a spettatori non paganti.

Il cinema Statuto, mai riaperto dopo l’incendio e abbattuto nel 1996 per costruire un condominio, era una sala da 1200 posti in via Cibrario, a pochi metri dalla centrale piazza Statuto. Da qualche mese era stata ristrutturata, ottenendo una regolare certificazione. Le perizie, effettuate nei mesi successivi anche con simulazioni dal vivo, dimostrarono che l’incendio era partito da un cortocircuito elettrico: le scintille avevano dato fuoco a una tenda, che era poi caduta in sala, colpendo inizialmente l’ultima fila di poltrone. Gli spettatori in platea si accorsero del fuoco, ma trovarono chiuse cinque delle sei uscite di sicurezza affacciate sulla strada.

I 64 corpi, di cui 31 uomini, 31 donne, un bambino e una bambina, vennero stesi sul marciapiede e coperti da un telo. Vennero poi sistemati vicino ad un garage per il riconoscimento: la vittima più giovane aveva 7 anni, la più anziana 55. Il 15 febbraio, nel duomo torinese, furono celebrati i funerali pubblici, alla presenza del Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Degli undici imputati per l’incendio, sei furono condannati per aver contribuito all’omicidio colposo plurimo. L’ex gestore del cinema Statuto dovette risarcire i 250 parenti che si erano costituiti parte civile, per una cifra totale di 3 miliardi di lire.

VINCENZO NASTO