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In bici sui luoghi delle stragi nazifasciste. Il “ciclista della memoria” riparte dal Piemonte

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La memoria viaggia sulle ruote della sua bicicletta. Giovanni Bloisi, 67 anni, si definisce un “lento viaggiatore solitario” e da anni percorre le strade d’Italia e d’Europa facendo tappa in luoghi significativi per la Seconda Guerra Mondiale. Il 4 maggio è partito per un nuovo viaggio che inizia in Piemonte (le tappe sono Torino, Grugliasco, Collegno, Cumiana, Saluzzo e Cuneo) e prosegue in Liguria e in Toscana. Le mete sono i luoghi delle stragi nazifasciste e il nuovo tragitto si colloca in un percorso più ampio che prevede di percorrere tutta l’Italia.

L’obiettivo primario dei suoi viaggi è portare la memoria ai ragazzi delle scuole e ai giovani: “è fondamentale incontrarli e la bicicletta è un grande mezzo per comunicare, attira l’attenzione meglio di internet” dice Giovanni. Pedala con questo scopo da circa quindici anni: “Nell’ultimo viaggio all’estero ho percorso la ritirata di Russia al contrario. Questo nuovo progetto in Italia durerà alcuni anni: con il Covid abbiamo dovuto rallentare ma oggi ripartiamo”. 

I giovani che incontra sono “tantissimi”. In uno degli ultimi viaggi, in Israele, ne ha visti 3mila in un solo mese. Che cosa significa parlare di memoria oggi, mentre una nuova guerra attraversa l’Europa? “Non mi sarei mai aspettato questi eventi – confessa Bloisi -. I ragazzi mi chiedono il motivo di questo nuovo conflitto e molto probabilmente quello che sta accadendo può essere usato come un’ulteriore occasione per sensibilizzarli”. 

Giovanni Bloisi, il “ciclista della memoria”

La bicicletta, poi, è un mezzo strettamente legato alla memoria, come ha ricordato al momento di inaugurazione del nuovo viaggio la vicesindaca di Torino, Michela Favaro: “La bicicletta era lo strumento di spostamento dei partigiani e il viaggio in bici fa rivivere un pezzo di Resistenza”. 

Il viaggio in Piemonte, Liguria e Toscana è iniziato da un luogo significativo per la città di Torino, piazza XVIII dicembre: il suo nome commemora la “Strage di Torino” del 1922, gli omicidi commessi dalle squadre fasciste tra il 18 e il 20 dicembre che causarono 11 vittime e circa 20 feriti. La data invece, 4 maggio, Giovanni l’ha scelta per un motivo preciso: “Si commemora in questa data la tragedia del Grande Torino, oggi si fa memoria a 360°”.

Giovanni Bloisi insieme ai rappresentanti dell’Anpi e alla vicesindaca di Torino, Michela Favaro