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In arrivo la tempesta Beatrix, colpa del riscaldamento del mare

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La lunga fase di siccità che ha interessato per mesi il Piemonte sembra accantonata. Domenica una nuova intensa perturbazione, la tempesta Beatrix, interesserà anche il Piemonte con accumuli che potrebbero scrivere un pezzo di storia meteorologica per la stagione. Sono previsti infatti anche 200 millimetri di pioggia in meno di 24 ore su alcune zone alpine del Biellese e del Verbano-Cusio-Ossola. Un minimo depressionario in approfondimento sul Golfo del Leone si sposterà, tra domenica pomeriggio e le prime ore di lunedì, fra il Mar Ligure e la Corsica. Forti rovesci e anche temporali potrebbero interessare tutta la regione, ma proprio sulle zone alpine settentrionali gli accumuli potrebbero essere molto elevati, in virtù dell’effetto di sbarramento dei rilevi sulle umide correnti meridionali. In montagna, al di sopra dei mille metri, saranno possibili forti tempeste di neve.

L’intensità dei fenomeni attesi viene considerata correlata anche al cambiamento climatico: l’aumento delle temperature del Mediterraneo, che mantengono valori elevati anche nel periodo invernale, sta rendendo sempre più frequenti questo tipo di fenomeni.

Anomalie di temperatura della superficie Mare Mediterraneo

Le temperature, peraltro, continuano ad aumentare: lo scorso febbraio è stato uno dei più caldi mai registrati in molte zone d’Europa, con anomalie che, nei Balcani, hanno superato gli 8 gradi.

L’inverno più caldo degli ultimi 70 anni

Secondo quanto riportato da Arpa Piemonte, il trimestre invernale appena terminato ha fatto registrare sul Piemonte le temperature più calde degli ultimi 70 anni, con una media regionale di 4,5 gradi, ovvero quasi tre in più rispetto alla norma del trentennio di riferimento 1991-2020.

Anomalia di temperatura media (°C) sul Piemonte per l’inverno 2023-2024 rispetto alla norma climatica del trentennio 1991-2020

La mappa delle anomalie termiche invernali mostra come le zone montane e pedemontane abbiamo fatto registrare anomalie anche più calde rispetto alle zone pianeggianti, con punte di oltre 3,5 gradi in più rispetto alla norma. Questo perché le giornate di inversione termica e di nebbia osservate in questa stagione, hanno parzialmente mitigato le temperature sulle zone della pianura padana.