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Il presidente Cirio chiede la sospensione di tutte le attività per frenare il Coronavirus

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Secondo giorno di zona protetta per l’Italia ed il Piemonte. Questa mattina, 11 marzo, ai microfoni di Radio 24 il presidente della Regione, Alberto Cirio si è dichiarato disposto a chiudere tutta la regione per l’emergenza coronavirus. “Se il governo deciderà che la Lombardia farà questo passo – ha detto – credo che anche il Piemonte dovrà in qualche modo essere compreso. L’ho sottoposta all’unità crisi e al comitato scientifico regionale, per avere già oggi un parere da trasmettere al governo”. Questo perché “dai nostri dati epidemiologici risulta che il Piemonte è 7-8 giorni indietro rispetto a quanto accaduto in Lombardia. Con il problema che noi abbiamo una popolazione più anziana. L’incidenza dei ricoveri in terapia intensiva è di 15 casi su 100 rispetto agli 8 o 10 della media nazionale. Significa che stiamo correndo più forte nella stessa direzione di una regione che ha vissuto prima di noi questa esperienza”.

Il problema della chiusura delle attività non riguarderà tanto i negozi e i bar, che stanno chiudendo di loro iniziativa, “ma le fabbriche”, ha detto il presidente. “La Lombardia è la prima regione d’Italia per capacità e qualità produttiva in termini sanitari e ha avuto la sciagura di vivere prima di tutti noi questa epidemia. Se dalla Lombardia, in modo qualificato, arriva questo monito, penso che sarebbe da irresponsabili non verificarlo e, quanto meno, non sottoporlo all’Istituto superiore della Sanità e al ministero”.

Sospensione della Tari per le utenze non domestiche a Torino

Si sta già anche pensando alle misure economiche in aiuto delle attività commerciali. La Giunta comunale di Torino ha approvato, su proposta dell’assessore Sergio Rolando, una delibera che prevede la sospensione del pagamento della prima e della seconda rata della tassa sulla raccolta rifiuti per tutte le utenze non domestiche. “L’obiettivo del provvedimento – si spiega in una nota – è contribuire a limitare il negativo impatto economico delle misure emergenziali adottate per contenere il diffondersi del contagio da Coronavirus”.

Limite d’accessi nel Tribunale di Torino

Anche il Tribunale di Torino si sta adattando alle misure per contenere il contagio e il procuratore generale, Francesco Saluzzo, ha sancito che il limite massimo di accessi di figure esterne a ciascun ufficio non potrà superare le 100 unità in Corte d’appello, 50 alla procura generale, 200 in tribunale, 100 in procura. Ad occuparsi della gestione dei flussi sarà il personale addetto alla vigilanza, che disporrà, inoltre, di elenchi nominativi delle persone che avranno titolo per entrare nell’edificio.
Gli avvocati dovranno “dimostrare la ragione e il motivo dell’accesso” e, se intendono andare al Consiglio dell’ordine – che si trova nel Palazzo – non potranno discostarsi dal percorso o raggiungere altri luoghi. Per evitare code e assembramenti, bisognerà presentarsi ai tornelli in “rigoroso ordine numerico” sulla base del numerino erogato da un distributore.

Sale il numero dei contagiati e dei decessi

L’ultimo bollettino dei contagi della regioen Piemonte, aggiornato alle ore 12 del 11 marzo, registra che le persone positive sono al momento 501. “Territorialmente, i casi sono così distribuiti: 159 a Torino, 68 ad Asti, 105 ad Alessandria, 36 a Biella, 17 a Cuneo, 27 a Novara, 24 a Vercelli e 13 nel Verbano-Cusio-Ossola. I casi positivi provenienti da fuori regione sono 19, mentre 33 sono ancora in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. I ricoveri in Terapia intensiva sono 75. Le persone in isolamento domiciliare sono 86”.

Nella giornata di ieri ad Asti è stato purtroppo registrato il primo decesso di paziente positivo al Covid-19. Si tratta di un uomo di 57 anni con un quadro clinico ritenuto critico dai medici fin dal suo arrivo in pronto soccorso. Con la chiusura notturna del punto di primo intervento sanitario di Nizza Monferrato c’è la disponibilità di un medico in più da lunedì notte e la situazione dei posti letto in terapia intensiva è al momento sotto controllo. Per sostenere l’ospedale “Cardinal Massaja” è stata lanciata da alcuni cittadini una raccolta fondi: il ricavato sarà devoluto all’Asl di Asti.

LUCA PARENA

JACOPO TOMATIS